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Salute San Pietro Vernotico

Tre importanti novità per l'ex ospedale "Melli", in attesa del Pta

Il sindaco Rizzo delinea l'immediato futuro della struttura sanitaria. Ieri l'ok alla realizzazione di una Rsa intensiva

SAN PIETRO VERNOTICO - Centro Covid per pazienti dializzati. Una Rsa (residenza socio assistenziale) intensiva R1 con 10 posti letto, in attesa di una Rsa da 20 posti letto. Forse un drive in Covid per l'esecuzione dei tamponi allestito dall’esercito. Questo l’immediato futuro che si delinea per l’ex ospedale Ninetto Melli di San Pietro Vernotico, di cui dal 2017 si attende la riconversione in Pta. E’ il sindaco Pasquale Rizzo a illustrare “gli atti concreti” che si profilano per la struttura ospedaliera, attraverso una lunga nota in cui ripercorre la storia recente del Melli. 

“Tempo addietro il direttore generale Asl Dr. Pasqualone - scrive il primo cittadino - aveva inviato una nota scarna e priva di allegati con la quale richiedeva l’autorizzazione da parte dello scrivente, in qualità di autorità aanitaria locale, all’attivazione di 10 posti per una Rsa semintensiva nell’ambito dell’ex ospedale Ninetto Melli; struttura che solo sulla carta viene definito Pta, atteso che dal 2017 è forse l’unico Pta tra i primi individuati dalla Regione che a tutt’oggi non è in esercizio (fatto non secondario considerando il dramma Covid -19)”.
“Alla luce della mancanza di una interlocuzione – prosegue Rizzo - e della ritenuta non adeguata documentazione a supporto della istanza, lo scrivente in agosto aveva inviato nota al Dr. Pasqualone ed in Regione per ottenere i necessari ragguagli, tenendo conto della possibile interferenza con i lavori di riconversione del Pta da Bari non è pervenuto un riscontro, mentre il Dr. Pasqualone ha inviato la documentazione richiesta fornendo i ragguagli necessari”.

“Ha avuto seguito, nei giorni scorsi – si legge ancora nella nota un incontro presso il nostro Comune, al quale hanno partecipato il Dr. Pasqualone, il Dr. Greco, l’ingegner Rini ed altro tecnico dell’area, per la parte gestionale, il Consigliere Amati Fabiano, per la parte politica regionale. L’incontro ha consentito di conoscere lo stato della procedura riguardante il Pta dell’ex presidio ospedaliero. Melli (si è in attesa di giustificazioni dell’offerta risultante migliore, essendoci il solito ed a volte automatico problema della anomalia dell’offerta). Sono stati forniti chiarimenti rispetto alla vocazione pubblica del polo riabilitativo che si intende realizzare in San Pietro Vernotico, e, soprattutto si è richiesto di assumere l’impegno a porre al centro dell’agenda dell’Asl Brindisi i servizi che l’ex ospedale Ninetto Melli deve assicurare al bacino di utenza che può beneficiarne”.

“Gli interlocutori – spiega Rizzo - non hanno potuto negare il ritardo di attenzione per l’ex nosocomio, ed il Dr. Pasqualone ha evidenziato che solo a gennaio di quest’anno la Regione ha confermato il finanziamento sbandierato nel 2017.  Il messaggio che la comunità, per il mio tramite, ha dato agli interlocutori è stato chiaro: ieri siamo stati mortificati, e sono stati disattesi impegni presi anche nel consiglio comunale tenutosi più di tre anni orsono. Non siamo più disponibili a subire tanto, per cui se i nuovi impegni assunti diverranno concreti, l’Amministrazione sarà collaborativa; in caso contrario, non avendo, come accaduto dal 2018 ad oggi, padrini politici o vincoli che possano rappresentare un freno, l’amministrazione porrà in essere ogni iniziativa per evidenziare il vuoto esistente rispetto al diritto alla salute di chi vive questo territorio, ed il danno, anche economico, derivante dal mancato utilizzo, a regime e per come previsto dal Piano regionale, di una struttura come l’ex Ospedale Ninetto Melli”. 

Ma intanto per il Melli si aprono, finalmente, delle prospettive concrete. L'ex ospedale, infatti, come annunciato da Rizzo, diverrà centro Covid a valenza non solo provinciale per malati dializzati. Inoltre “l’esercito ha dato disponibilità per due ‘Drive in’, in provincia di Brindisi, per eseguire tamponi, ed uno sarà ospitato presso il Melli o nel diverso luogo che sarà scelto”. E poi la terza novità arrivata ieri, quando Rizzo ha sottoscritto in “l’autorizzazione ad avviare i lavori necessari per l’esercizio presso il secondo piano del Melli di una Rsa intensiva R1 (10 posti letto) per pazienti che presentano alti livelli di complessità ed instabilità clinica. In attesa della Rsa da 20 posti letto oggetto di gara”. 

“Iniziano gli atti concreti e non i proclami – conclude il sindaco - riempiamo con servizi gli spazi rimasti per troppo tempo vuoti: forse qualcuno si è reso conto che il tappo scientemente posizionato, ha solo danneggiato un territorio e la sua comunità. Il Melli deve rivivere, e l’Amministrazione non consentirà altre estenuanti attese”.  

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