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Salute San Vito dei Normanni

Prevenzione del diabete: visite gratuite a San Vito dei Normanni

Iniziativa promossa dal dottor Angelo Grassi per il prossimo 11 novembre. Potranno aderirvi pazienti con età uguale o superiore a 18 anni, ancor più se con familiarità per diabete o che riscontrano valori glicemici borderline

L’11 novembre prossimo il dottor Angelo Grassi promuove a San Vito dei Normanni una  giornata di prevenzione diabetologica, dal titolo “Il diabete mellito patologia di 'alto interesse sociale'”. Le visite saranno del tutto gratuite e potranno partecipare, previa prenotazione, pazienti con età uguale o superiore a 18 anni, ancor più se con familiarità per diabete o che riscontrano valori glicemici borderline (glicemie del mattino a digiuno tra 90-110 mg% ) o superiori. Sono esclusi pazienti con diagnosi già documentata di diabete. Il numero è limitato.  «Incoraggiato dal successo della precedente giornata di prevenzione di patologie endocrine in età evolutiva, è mia intenzione avviare una giornata di prevenzione primaria diabetologica. Unico scopo del lavoro – afferma il dottor Grassi - è voler dare un grosso contributo, nella diagnostica di forme latenti di diabete già in essere o in fieri».

«Il numero di persone affette da diabete in Italia è aumentato di quasi 1 milione in 10 anni, passando al 5,9%.  Il costo che il Servizio sanitario nazionale si trova a sostenere per il diabete è elevatissimo: ben 1 milione di euro ogni ora, per un totale di 9,2 miliardi di euro l’anno, pari al 9% di tutte le risorse a disposizione per la sanità del nostro paese. In pratica – conclude Angelo Grassi - circa 3.5 milioni di persone in Italia sono affette da diabete, alle quali va aggiunta una quota stimabile di oltre un milione di persone che, pur avendo la malattia, non ne sono a conoscenza». Potete già prenotare al 348 88 39 221

I numeri del diabete

Sono circa 422 milioni le persone che nel mondo soffrono di diabete  mellito e 1,5 milioni i decessi direttamente attribuiti al diabete ogni anno. 
La prevalenza del diabete mellito (Oms) è in costante aumento negli ultimi decenni, soprattutto il diabete tipo 2, che rappresenta circa il 90% dei casi, fortemente legato all’eccesso ponderale, a scarsa attività fisica ma anche alla struttura stessa della società. Il diabete tipo 1, è presente, di solito, in giovane età e l’unica terapia possibile è quello con insulina ( oltre alla dietoterapia che è il primo passo di qualsiasi forma di diabete.)

Il diabete di tipo 2 è, in parte, prevenibile modificando gli stili di vita dei soggetti a rischio, il diabete di tipo 1 può essere difficilmente prevenuto, in quanto sono ancora poco chiari i fattori di rischio che interagiscono con la predisposizione genetica scatenando la reazione autoimmunitaria. Nella Regione europea dell’OMS, quasi 62 milioni di persone convivono con il diabete. La malattia è in crescita in tutta la Regione, fino a tassi del 10-14%. Nel 2021, in Europa, oltre 1,1 milioni di decessi sono stati causati dal diabete, che rappresenta la quarta causa di morte nell’Unione Europea. Secondo i dati Istat 2020, la prevalenza del diabete diagnosticato in Italia è di circa il 5,9% (5,9% negli uomini, 5,9% nelle donne) pari a oltre 3,5 milioni di persone, con un trend in lento aumento negli ultimi anni. La prevalenza aumenta al crescere dell’età fino a un valore del 21% nelle persone con età uguale o superiore a 75 anni.

Secondo il sistema Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) 2017-2020: 

•    il 4,7% della popolazione adulta di 18-69 anni riferisce una diagnosi di diabete
•    la prevalenza del diabete cresce con l'età (è inferiore al 3% nelle persone con meno di 50 anni e supera il 9% fra quelle di 50-69 anni)
•    è più frequente fra gli uomini che fra le donne (5,3% vs 4,1%)
•    è più frequente nelle fasce di popolazione socio-economicamente più svantaggiate per istruzione o condizioni economiche.
Questi, alcuni dati contenuti nella Relazione al Parlamento 2021 sul diabete mellito, elaborata dal Ministero della Salute, come previsto dalla legge 16 marzo 1987, n. 115, e trasmessa al Parlamento il 21 aprile 2022.Nella Relazione si è posta anche l’attenzione sugli approcci terapeutici e sulle azioni nazionali e internazionali messe in atto dal Ministero nel campo della prevenzione e della gestione della patologia. 
Cosa dice la legge - L’Italia è stata la prima nazione al mondo ad approvare una legge specifica e innovativa sulla prevenzione e sulla cura del diabete.  La legge 16 marzo 1987, n. 115 ha regolamentato e riorganizzato il settore della diabetologia in Italia, prevedendo l’istituzione dei Servizi specialistici diabetologici, sia per gli adulti sia per i bambini, capillarmente diffusi sul territorio nazionale, e definendo le modalità organizzative delle attività finalizzate alla prevenzione della malattia e al miglioramento della qualità dell’assistenza.

La legge 115/87 definisce il diabete una patologia “di alto interesse sociale”  e stabilisce alcuni obiettivi fondamentali da realizzare:
•    prevenzione e diagnosi precoce
•    miglioramento della cura attraverso una rete di assistenza specializzata
•    prevenzione delle complicanze
•    inserimento dei diabetici nella scuola, nel lavoro, nello sport
•    miglioramento dell’educazione sanitaria e della conoscenza tra la popolazione
•    aggiornamento del personale sanitario
•    individuazione della popolazione a rischio
•    distribuzione gratuita dei fondamentali presidi diagnostici e terapeutici
•    istituzione della tessera personale del diabetico.


 

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