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Venerdì, 26 Aprile 2024
Ambiente

Ferrarese chiama i sindaci contro l'invasione dei pannelli. Ma c'è anche l'eolico

BRINDISI - Non è tutta energia sostenibile, al contrario di quello che appare. Anche se porta il nome di fotovoltaico. Sui rischi connessi al proliferare indiscriminato di impianti ad energia solare, si levano gli scudi dell’amministrazione provinciale, presidente Massimo Ferrarese in testa, che denuncia l’insorgere di una emergenza, su tutto il Brindisino, al limite dell’attenzione amministrativa. Ma anche “giudiziaria”. Contro il “fotovoltaico selvaggio” il presidente della Provincia ha già dato mandato agli uffici competenti per una ricognizione su tutto il territorio. L’obiettivo è quello di tracciare una mappa completa degli impianti già esistenti, ma anche di quelli in costruzione, nonché di quelli non ancora realizzati ma già autorizzati.

BRINDISI - Non è tutta energia sostenibile, al contrario di quello che appare. Anche se porta il nome di fotovoltaico. Sui rischi connessi al proliferare indiscriminato di impianti ad energia solare, si levano gli scudi dell’amministrazione provinciale, presidente Massimo Ferrarese in testa, che denuncia l’insorgere di una emergenza, su tutto il Brindisino, al limite dell’attenzione amministrativa. Ma anche “giudiziaria”. Contro il “fotovoltaico selvaggio” il presidente della Provincia ha già dato mandato agli uffici competenti per una ricognizione su tutto il territorio. L’obiettivo è quello di tracciare una mappa completa degli impianti già esistenti, ma anche di quelli in costruzione, nonché di quelli non ancora realizzati ma già autorizzati.

L’iniziativa della Provincia ha già raccolto i consensi dei sindaci, che hanno immediatamente risposto all’appello di Ferrarese, con l’obiettivo di scongiurare quella che si profila essere una autentica “devastazione territoriale”. “Abbiamo il fondato sospetto – ha detto Ferrarese – che siano stati realizzati o autorizzati tanti piccoli impianti contigui, riconducibili agli stessi soggetti imprenditoriali, con il solo scopo di aggirare le leggi in materia di impatto ambientale”. I presidente della Provincia ha già annunciato l’appuntamento, fissato per i prossimi giorni, con alcuni sindaci, per concordare azioni sinergiche attraverso cui “rimettere in discussione la presenza del fotovoltaico in questo territorio”.

In attesa di una ricognizione puntuale e completa di tutti gli impianti sorti, o prossimi a sorgere, sul territorio brindisino, Ferrarese ha già dato mandato affinché vengano bloccate le autorizzazioni che comportano un attraversamento delle condotte di collegamento elettrico sulla rete stradale provinciale. “Siamo al lavoro da mesi – ha detto il presidente – per rendere più sicure le strade provinciali e proprio in questo settore stiamo investendo cospicue risorse. Pertanto non permetteremo più che la devastazione riguardi anche la rete stradale e quindi ho già dato disposizioni affinché vengano bloccate tutte le autorizzazioni riguardanti gli attraversamenti delle nostre strade. Probabilmente qualcuno – ha concluso Ferrarese – riteneva di poter utilizzare a proprio piacimento la nostra terra per interessi esclusivamente aziendali, facendo leva sullo stato confusionale che in questo momento caratterizza gli iter autorizzativi. Da questo punto di vista la Provincia rappresenterà un argine invalicabile a tutela delle nostre bellezze naturali e dei reali interessi della popolazione brindisina”.

Lotta senza quartiere, dunque, contro il fotovoltaico selvaggio. In attesa che qualcuno ingaggi iniziative gemelle contro l’eolico, che prolifera – anche a Brindisi e provincia – senza nessun presidio di resistenza. Anche il vento infatti, conta su un numero indefinito di progetti già realizzati, in corso di realizzazione, o comunque autorizzati. L’assunto, è sempre quello: l’insufficiente normativa in materia, della quale una serie di multinazionali sono pronte ad approfittare, incassando milioni di euro in termini di certificati verdi e profitti. La chiave di lettura della conversione di molte aziende all’energia pulita,  trova giustificazione in questi assunti, per quanto tutta da dimostrare sia la convenienza per i territori ospitanti. Le controindicazioni riguardano, innanzitutto, l’impatto ambientale: le torri sono alte mediamente novanta metri, lunghezza da sommare al diametro delle pale.

Contro i giganti d’acciaio, spesso autorizzati anche in zone protette, d’interesse comunitario o archeologico, i rapaci in volo impattano inesorabilmente. Scempio ambientale e faunistico contro cui i comuni ospitanti, tacciono, sedotti dalle royalty ma anche zittiti dagli affitti dei terreni agricoli che le aziende si preoccupano di accaparrarsi preventivamente. Per non parlare degli appetiti collaterali che l’affare del vento solletica. La precedente amministrazione provinciale aveva avviato un tentativo di coordinamento per fronteggiare l'invasione, ma in questo caso i Comuni così solerti contro il fotovoltaico si erano dimostrati riottosi a farsi orientare nelle scelte (tranne le debite eccezioni).

La dice lunga l’attenzione in passato del clan torrese dei Bruno sui campi di contrada Canali. E’ qui che sta sorgendo una grande centrale eolica. Il celeberrimo (a causa delle vicende giudiziarie ad esso legate) parco eolico di Torre Santa Susanna, avrà una potenza istallata di circa 22,1 megawatt. Le gigantesche pale pronte a macinare energia grazie alla forza del vento, hanno già fatto capolino sui campi torresi, lavori già iniziati da qualche tempo che chiuderanno i battenti entro la fine dell’anno. Ma l’impatto dei progetti riguarda tutto il territorio provinciale, persino la collina dai pregevoli e delicati equilibri paesaggistici, sino a Cerano, ma anche proseguendo in mare.

Ad una distanza media di 3-4 miglia dalla costa Trevi Energy vuole realizzare un gigantesco campo eolico off-shore tra Torre Mattarelle e Casalabate. La Regione Puglia ha già dato parere negativo al Ministero dell’Ambiente, nell’ambito della Valutazione di impatto ambientale. Trevi Energy ha già rinunciato, su pressing della Regione Sardegna, ad un progetto analogo nel Golfo degli Angeli (Cagliari).

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