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Il Cobas e le convenzioni: "Sbagliato trattare con una società alla volta"

BRINDISI - Il sindacato Cobas del Lavoro Privato è totalmente contrario alla impostazione che gli Enti Locali hanno dato al problema delle convenzioni. Niente di più sbagliato che trattare con una società elettrica alla volta perché possono prodursi a breve delle situazioni incresciose dal punto di vista produttivo ed occupazionale che vanno attentamente valutate oggi. La contrazione dei consumi elettrici dovuta ad una crisi sempre più galoppante , ad una concorrenza basata da una parte sul cosiddetto mercato – sostiene il Cobas brindisino - e dall’altra invece con incentivi statali che spingono settori economici legali ed illegali ad investire sul fotovoltaico realizzato in maniera selvaggia, pongono dei seri dubbi su realtà produttive come ad esempio la Centrale Edipower di Costa Morena.

BRINDISI - Il sindacato Cobas del Lavoro Privato è totalmente contrario alla impostazione che gli Enti Locali hanno dato al problema delle convenzioni. Niente di più sbagliato che trattare con una società elettrica alla volta perché possono prodursi a breve delle situazioni incresciose dal punto di vista produttivo ed occupazionale che vanno attentamente valutate  oggi. La contrazione dei consumi elettrici dovuta ad una crisi sempre più galoppante , ad una concorrenza basata da una parte sul cosiddetto mercato – sostiene il Cobas brindisino - e dall’altra invece con incentivi statali che spingono settori economici legali ed illegali ad investire sul fotovoltaico realizzato  in maniera selvaggia, pongono dei seri dubbi  su realtà produttive come ad esempio la Centrale Edipower di Costa Morena.

L’attuale situazione della centrale Edipower parla di una produzione elettrica che dire a singhiozzo è dir poco con già dei pesanti riflessi sulla occupazione, diretta ed indiretta. Le previsioni per il prossimo anno – avverte il Cobas - sono ancora peggiori. Si parla inoltre e sempre di più di un  riassetto societario della Edipower che prevede la uscita del socio  A2A , società che raccoglie le municipalizzate di Milano e Brescia. In  particolare il sindaco di Milano, Letizia Moratti, ha  bisogno immediatamente di contanti per poter affrontare il difficile appuntamento della fiera mondiale “Expo 2015”, che prevede un costo eccezionale per  un rivolgimento della città di Milano come un calzino.

Si parla di un successivo assorbimento di quello che resta di Edipower  in Edison , di cui l’attuale indebitamento pone dei seri dubbi sul fatto che vogliano investire a Brindisi. Sempre più la stampa specializzata parla delle Centrali Edipower di Brindisi e di San Filippo del Mela in Sicilia  come di due palle al piede da rimuovere al più presto. Per questo i lavoratori della centrale Edipower già  tempo fa hanno dato mandato al sindacato Cobas, così come alle altre organizzazioni sindacali,  di sostenere presso gli Enti Locali la necessità che questi realizzino una discussione preventiva con Edipower e soprattutto con Edison, già attuale socio di maggioranza, affinché si abbia certezza degli investimenti ambientali da realizzare.

In assenza di risposte certe da parte dei proprietari della centrale di Costa Morena  si pensi alla necessaria applicazione dei contenuti della convenzione firmata  nel 1996 – ricorda il Cobas - che prevedeva la chiusura di Brindisi Nord  ed il trasferimento del personale a Cerano.

Il sindacato Cobas inoltre  è fermamente contrario all’utilizzo di quasi tutta la spazzatura prodotta in Puglia  come combustibile nella centrale di Cerano , ponendoci invece  come obiettivo l’aumento al 70%  della   raccolta differenziata. Raccolta differenziata  che  porterebbe con sé un sicuro miglioramento ambientale ed un significativo aumento occupazionale ,  così come stiamo cercando di realizzare a Brindisi.

I contenuti previsti  da queste convenzioni – conclude il Cobas - non salvaguardano  né i lavoratori né i cittadini. “Per tutto questo il sindacato Cobas chiamerà alla mobilitazione nelle settimane  prossime  lavoratori e cittadini interessati realmente a difendere il nostro territorio, contro chi ha sempre voluto speculare sulle nostre disgrazie”.

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