LECCE - Tutte in “totalwhite”, sorridenti attorno a tavole imbandite con cura, bianche anche le tovaglie. Erano un centinaio, c’erano le detenute di Officina creativa, quelle che lavorano per produrre splendidi oggetti con griffe Made In Carcere, ma anche le altre donne.
LECCE – Finisce in ospedale con la faccia malconcia al termine di una rissa avvenuta nel carcere di Lecce. Ad avere la peggio nel pestaggio Damiano Fanelli, 28enne di Francavilla Fontana, condannato l'11 giugno del 2010 a scontare dieci anni di carcere per rapina e furto, avvenuti nel 2007, dalla sezione collegiale (presidente Aliffi) del Tribunale di Brindisi.
LECCE – Oramai la situazione carceri a livello nazionale è deprimente. Quella locale altrettanto. Lecce, con il suo penitenziario di Borgo San Nicola – uno dei carceri più affollati d’Italia - sta per scoppiare. I detenuti sono ammassati, il limite dello spazio massimo è stato già di gran lunga oltrepassato. Una delle tante voci di denuncia è quella di una moglie – che raccoglie la sofferenza di tante altre donne – di uno dei reclusi nell’istituto di pena salentino. L’allarme sovraffollamento è legato alla palese violazione dell’articolo 27 della Costituzione Italiana: la responsabilità penale è personale, l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva, le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato, non è ammessa la pena di morte.