L'Arpa sequestra altri due siti di rifiuti pericolosi nel petrolchimico
Tra ieri sera e oggi, un capannone e un'area scoperta. Notifica anche a Syndial per violazioni delle norme del Testo unico sull'ambiente
Tra ieri sera e oggi, un capannone e un'area scoperta. Notifica anche a Syndial per violazioni delle norme del Testo unico sull'ambiente
FERRARA - A Brindisi la procura della Repubblica non ha avuto ostacoli di tipo giuridico nel sequestro, avvenuto nell'ottobre scorso, del sistema delle sette torce di emergenza del Petrolchimico, utilizzate da Polimeri Europa per la maggior parte, e da Basell, e manca un mese ormai alla scadenza del termine entro cui le due aziende devono mettere in funzione gli impianti di termossidazione per il trattamento dei reflui delle lavorazioni. Grossi problemi per una analoga iniziativa, invece, della procura di Ferrara, dove il tribunale del riesame deciderà lunedì sul sequestro di quattro torce del petrolchimico locale, due di Basell Chimica e due di Yara, chiesto il 23 marzo dal pm Mariaemanuela Guerra, richiesta rigettata circa due mesi dopo dal gip Monica Bighetti.
BRINDISI - Autorizzazione provvisoria di dodici mesi per l'adeguamento e il funzionamento degli impianti di emergenza della Polimeri Europa dopo il sequestro cui furono sottoposte, il 26 ottobre scorso, le torce del Petrolchimico consortile di Brindisi da parte della procura della Repubblica e della Digos. Lo ha deciso la conferenza dei servizi convocata dal presidente della provincia Massimo Ferrarese su sollecitazione dei sindacati alla presenza del Comune, dei tecnici dell'azienda, Arpa e Asl. La data ultima entro la quale, secondo le prescrizioni imposte, la multinazionale della chimica dovrà provvedere all'adeguamento del termossidatore e di altri sistemi indicati nella conculenza tecnica disposta dal pm, è appunto quella di mtà luglio.