Dieci dei quindici imputati nel procedimento 'Tecnova' che si è curato di manodopera sfruttata nel fotovoltaico rispondono di riduzione in schiavitù, delitto orrendo che è punito con la reclusione fino a vent'anni.
BRINDISI - La faccia sporca del fotovoltaico ha due colori. Nero, come quello della pelle degli schiavi maltrattati nei campi di pannelli al silicio, e bianco come quello della pelle dei piccoli imprenditori che hanno investito nell'indotto della costruzione delle centrali del futuro. Operai extracomunitari e piccoli imprenditori locali, accomunati da un unica tragica beffa del destino, l'aver creduto in una opportunità di lavoro e ritrovarsi a qualche mese dall'inizio dell'avventura sull'orlo di un baratro. Tutti sono legati da un unico filo rosso che riporta a Tecnova.