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Venerdì, 26 Aprile 2024
Incidenti stradali

Strage sulla superstrada: condannato a sei anni il conducente del Tir

Si è concluso il processo di primo grado sul terribile incidente stradale in cui il 12 dicembre 2015 persero la vita cinque persone sulla superstrada Brindisi-Bari. L'autotrasportatore è è accusato di omicidio plurimo aggravato. Il risarcimento per le vittime verrà stabilito in sede civile

BRINDISI – Si è concluso con una condanna a sei anni di reclusione (a fronte di una richiesta di quattro anni e mezzo della Procura di Brindisi) il processo a carico di Francesco De Sario, l’autotrasportatore 57enne originario di Terlizzi (Bari) che si trovava alla guida del Tir che il 12 dicembre 2015 provocò un incidente in cui persero la vita cinque persone sulla strada statale 379 Brindisi-Bari, nei pressi dello svincolo per Torre Spaccata.

La sentenza è stata emessa stamani (2 marzo) nell’ambito di un rito con giudizio abbreviato dal gup del tribunale di Brindisi, Paola Liaci. L’imputato è accusato di omicidio plurimo aggravato. Il giudice ha decretato un risarcimento per i famigliari delle vittime, che si sono costituiti parte civile con gli avvocati Viola Messa, Francesco Muscatello e Francesco Gentile, da stabilire in sede civile.

L’uomo era al volante di un Tir con cisterna che si ribaltò nel tratto compreso tra gli svincoli per Torre Canne e Torre Spaccata. Per le auto che transitavano in quel momento fu come precipitare in un incubo, con l'autoarticolato che volò nella corsia opposta a quella in cui viaggiava dopo aver urtato alcune parti della barriera Jersey e invaso la carreggiata opposta. Nella drammatica carambola rimasero coinvolte tre auto: un’Opel Corsa, una Zafira e una Toyota. Ad avere la peggio fu l’Opel Zafira, su cui viaggiava una famiglia leccese di cinque persone, parenti del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Cristian Casili. L’auto rimase schiacciata tra il rimorchio e la barriera in cemento.

A perdere la vita furono quattro degli occupanti della monovolume: Vito Muscatello, 71 anni di Tuglie, la moglie Rosetta Minerba (suoceri del politico originario di Nardò), Viola la nipotina di soli cinque anni (per la figlia di Casili inutile si rivelò la corsa disperata verso l'ospedale di Ostuni)  e una donna anziana. La quinta vittima fu il conducente della Toyota, Leonardo Orlandino 21enne di Fasano, portiere della formazione calcistica Real Paradiso Brindisi, che viaggiava sulla corsia opposta a quella del Tir.

Secondo l’ipotesi accusatoria il 57enne “per colpa consistita in imprudenza, imperizia e negligenza” e con “guida distratta per l’uso del cellulare e in condizioni di affaticamento, essendosi posto alla guida del mezzo sin dalle ore 5 e avendo già effettuato trasporti analoghi per 380 chilometri circa” si accorse “in ritardo dell’autovettura che lo precedeva nel suo stesso senso di marcia” e non “rispettò l’idonea distanza di sicurezza dal veicolo”. Secondo quanto ricostruito dalle indagini e dal lavoro dei consulenti, “effettuò una veloce sterzata a sinistra nel tentativo di sorpassarlo e subito dopo, per evitare di collidere contro il new-jersey, controsterzò a destra, ma a causa dell’elevata velocità, pari a circa 85-90 chilometri orari, superiore al massimo imposto di 70 chilometri orari, e comunque non adeguata al carico del veicolo (che trasportava olio) perse il controllo del mezzo”.

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