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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

"Cag di Brindisi e Città dei ragazzi, criticità nel bando e carichi di lavoro aumentati"

Fp Cgil: "I lavoratori saranno costretti a un tour de force pazzesco che svilisce i loro ruoli e compiti ed encomiabili risultati raggiunti in questi anni a vantaggio dell'utenza di tali servizi"

Riceviamo e pubblichiamo una nota della Funzione Pubblica Cgil sul bando per il Centro di aggregazione giovanile (Cag) di Brindisi. La nota è firmata dalla segretaria provinciale Chiara Cleopazzo e dai lavoratori dei servizi Cag e Città dei ragazzi.

Quanto accade con il bando pubblicato recentemente, per i servizi di Cag (Centro di aggregazione giovanile) e la Città dei ragazzi desta grande preoccupazione a utenza e lavoratori storici: le ore settimanali di lavoro rimangono 25, ma i carichi di lavoro aumentano, gravando ulteriormente sui lavoratori, costretti a un tour de force pazzesco che svilisce i loro ruoli e compiti ed encomiabili risultati raggiunti in questi anni a vantaggio dell’utenza di tali servizi.  

Per sostenere quanto richiesto dal bando dovranno infatti divenire lavoratori duttili, flessibili, girovaghi e costretti a portare a compimento un elevato numero di azioni diverse, in luoghi diversi. Inconcepibile e non realizzabile, pura fantasia di chi è lontano da cosa sia tale servizio, cosa rappresenta e come si organizza e predispone nelle attività da svolgere.

L’attuale Amministrazione riconosce l’evidente impatto che il Centro di aggregazione e la Città dei ragazzi hanno avuto in questi anni sul territorio brindisino, conferma la lode per gli obiettivi raggiunti rispetto al contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica, ma è ora la stessa Amministrazione che con la pubblicazione di tale bando, fuori da alcun confronto con le parti sociali, non ha dimostrato lungimiranza nel coinvolgere gli operatori, attori cardine  dei servizi durante la fase di progettazione, scrivendo una organizzazione del lavoro illogica, lontana dalla realtà, priva di visione e confusionaria che rischia di minare anni di lavoro e risultati convalidati e acclarati a beneficio dell’utenza di tali servizi.

Se la volontà di questa Amministrazione è quella di elevare il livello dei servizi, prerogativa essenziale per ogni territorio che guarda al bene di lavoratori e utenza, si ha il dovere di interfacciarsi con chi tutti i giorni si trova in prima linea, conosce e vive i servizi e ha reso ciò efficace ed efficiente, ovvero con gli attori e operatori preposti che ogni giorno lavorano con dedizione al servizio dei cittadini, con i sindacati che li rappresentano e con i cittadini fruitori dei servizi.

Non si possono più agire fantasie organizzative e gestionali che vanificano anni di lavoro di professionisti che operano e si occupano di gestire attività fragili e sensibili con estrema professionalità, fuori da ogni visione sociale strategica e territoriale e con una metodologia burocratizzata nella visione della realtà sociale.

Questa è l’unica via che consentirà di curvare i servizi verso i bisogni dei cittadini: la cooperazione, il confronto e la conoscenza di metodo e metodologie operative e funzionali-gestionali che mirano al vero efficientamento dei servizi e ad una programmazione preventiva e fattiva a tutela dell’utenza suscettibile di attenzione in continuità educativa. 

Leggendo il bando è evidente che chi lo ha redatto non ha contezza dei servizi, o almeno analizza superficialmente ciò che tale servizio svolge, inoltre le tabelle ministeriali non risultano allineate e il bando secondo gli indicatori rischia di divenire incongruo producendo ulteriore demansionamento. Il capitolato snatura il servizio, lo svuota della competenza raggiunta, e soprattutto non tiene conto di quello che è diventato oggi, rispetto alla sua origine e reprime e svilisce i risultati conseguiti.

Non è più accettabile non tener conto delle competenze degli operatori che in questi anni si sono formati, distinti per merito e sono cresciuti per garantire sostegno e qualità ai servizi. Non può essere annientata con tale organizzazione la professionalità raggiunta da investire sull’ utenza di questo territorio che reclama bisogni sempre più alti ed attenti, impellenti e competenti.In definitiva i servizi in questione potrebbero così retrocedere da una esperienza da valorizzare ad una disintegrazione dell’esperienza maturata.

A tutela dell’utenza e dei lavoratori da noi rappresentati chiediamo con sollecitudine un tavolo di confronto che ponga soluzioni e definizioni per migliorare i servizi alla persona del territorio brindisino e rimoduli tale bando.

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