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L'Ance: basta furbi, fare il Pug

BRINDISI – “Non vorremmo che la campagna elettorale alle porte cancellasse in un sol colpo una impostazione ampiamente condivisa”. Il messaggio alla politica brindisina, e soprattutto alla maggioranza che regge il Comune, arriva dalla sezione provinciale dell’Associazione nazionale costruttori edili, che nel Piano urbanistico generale ripone non poche speranze di inversione di rotta. L’Ance condivide lo spirito del Documento programmatico preliminare, ritiene che alcuni degli obiettivi indicati siano pienamente realizzabili.

BRINDISI – “Non vorremmo che la campagna elettorale alle porte cancellasse in un sol colpo una impostazione ampiamente condivisa”. Il messaggio alla politica brindisina, e soprattutto alla maggioranza che regge il Comune, arriva dalla sezione provinciale dell’Associazione nazionale costruttori edili, che nel Piano urbanistico generale ripone non poche speranze di inversione di rotta. L’Ance condivide lo spirito del Documento programmatico preliminare, ritiene che alcuni degli obiettivi indicati siano pienamente realizzabili.

Ma l’associazione delle imprese edili pensa anche che sortite come quella avvenuta nell’ultima seduta del consiglio comunale sul Palaeventi vadano in direzione esattamente opposta allo spirito del Documento programmatico preliminare, e non risparmia critiche all’operazione.

“Ance insieme all’intero Sistema dell’Edilizia di Brindisi ha fin dal primo momento accolto con interesse e volontà di partecipazione il metodo utilizzato per la predisposizione del Documento programmatico preliminare al Pug della città, volendo contribuire in maniera proattiva al disegno dello sviluppo futuro del territorio. In queste ore, a seguito della quantomeno repentina e notturna decisione di procedere con il progetto del PalaEventi – rileva infatti un documento dell’associazione - sta crescendo nell’opinione pubblica una discussione alla quale non intendiamo e non vogliamo sottrarci”.

Il richiamo ad una azione politica responsabile è forte: “Con riferimento al Pug abbiamo evidenziato una posizione chiara e netta: per il Sistema dell’Edilizia di Brindisi il metodo adottato rappresentava un punto di partenza importante, nella consapevolezza di dover mettere da parte interessi legati al presente ed al proprio

tornaconto. Non vorremmo che la campagna elettorale alle porte cancellasse in un sol colpo una impostazione ampiamente condivisa”, si augura l’Ance.

Altrettanto chiaro il richiamo alla coerenza. Se l’amministrazione comunale adotta un atto come il Documento programmatico preliminare, che non solo indica obiettivi ma anche metodi, chi rompe il fronte per interessi particolari mina anche la credibilità delle scelte ufficiali: “Le scelte contenute nel Dpp devono rappresentare una svolta per il futuro della città a condizione che si crei quella coerenza tra urbanistica scritta e urbanistica praticata. Questa coerenza – dice l’Ance - richiede coraggio e consapevolezza da parte di tutti gli attori: amministratori, funzionari, imprenditori, cittadini. Il Pug, così come lo si vuole impostare, contiene indirizzi ed obiettivi che vanno certamente discussi, migliorati ma, infine, recepiti come fondamenta per le scelte che la politica deve sapere fare”.

Nei nuovi scenari dell’urbanistica brindisina non può più esserci posto per i furbi, avverte l’Associazione dei costruttori edili, che è pronta a sostenere lo sforzo di voltare pagina di esclusione delle speculazioni: “L’Ance ha condiviso la discontinuità rispetto al passato, sposando indirizzi che vanno nella direzione della riqualificazione, della ricucitura urbanistica della città e, quindi, non soltanto nella ricerca di aree da cementificare; questo sarà possibile solo se ognuno, con coerenza, svolgerà il proprio ruolo senza commistioni, forzature o furbizie che, nella storia della nostra città hanno contribuito, in molte occasioni, a cambiare regole e condizioni, creando privilegi e fortune solo per pochi a dispetto dell’interesse comune”.

Un nuovo scenario, che punti sulla riqualificazione, sui servizi, sulla qualità della vita, sul potenziamento delle strutture strategiche deve dare quindi opportunità a tutti: “L’Ance vuole impegnarsi perché ci siano per tutti le stesse opportunità e gli stessi vincoli allo scopo di rispettare gli indirizzi generali e conseguire gli obiettivi della riqualificazione ed il raggiungimento degli standard qualitativi che si definiranno. Non pretendiamo di interpretare il comune sentire, ruolo che demandiamo, augurandoci che ciò avvenga, alla politica – precisa l’organo rappresentativo delle imprese edili -, ma crediamo che non servano fughe in avanti o scorciatoie che, con la scusa dell’interesse pubblico o di una opera pubblica urgente, consentano di vanificare la impostazione generale prevista dal Dpp, con un continuo travolgimento dell’urbanistica scritta a favore di quella praticata”.

Un discorso che non lascia spazio alle solite interpretazioni di comodo, e un sostegno aperto allo spirito del Dpp, con l’impegno a migliorarlo e al confronto sulle eventuali modifiche da apportare. Una scelta a favore della difesa dell’ambiente e del recupero delle periferie, e contro lo svuotamento del centro storico: “L’Ance è convinta, come sostenuto dal Dpp, che è possibile tradurre in realtà alcuni degli obiettivi contenuti in questo documento ovvero creare sviluppo con attenzione rispetto a principi quali la difesa dell’ambiente, la difesa ed il recupero del centro storico, il controllo sulla espansione delle periferie e la loro ricucitura e fruibilità. La speculazione fondiaria svuota i centri storici, ne favorisce la distruzione, spinge i residenti sempre più verso le aree periferiche”.

La politica urbanistica da condividere, invece, ribadisce l’Ance, “mira a stabilizzare gli abitanti del territorio urbano, a tutelare i nuclei centrali della città, ad evitare l’eccessivo consumo di suoli e punta ad equilibrare interessi pubblici e privati. Tale impostazione, se si avrà il coraggio di adottarla e farla rispettare, può non solo ridare un futuro migliore a Brindisi ma può restituire al territorio tante opportunità ed occasioni di lavoro e di impresa per molti anni. L’intento del Sistema dell’Edilizia di Brindisi è – dichiara l’Ance - continuare sul solco della strategia partecipativa e condivisa. Essere d’accordo sul metodo ed attenersi ad esso può essere garanzia di quei risultati che la città attende da troppo tempo”.

L’Ance, dunque, non si arruolerà con chi pensa di colpire alle spalle il progetto di dare alla città assetti urbanistici corrispondenti alle attese di sviluppo, di miglioramento dei servizi, di qualità della vita, di politiche della casa che tengano conto dei bisogni ma anche delle scommesse sociali che Brindisi deve fare. Un segnale anche per il consiglio comunale, che deve fare i conti con la posizione di un settore fondamentale dell’economia, condannato alla stagnazione proprio dal ritardo nel superamento del vecchio Piano regolatore e delle logiche che hanno dominato nei lunghi anni di vuoto nella programmazione.

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