BRINDISI – Il Documento programmatico preliminare, quello che dice come sia giunto il momento che Brindisi faccia una virata verso nuove forme di sviluppo compatibile con la salute dei cittadini e con l’ambiente, che non servono tante più case di quante ce ne siano, ma che ci vuole un nuovo tipo di casa, a costi accessibili per i giovani e in quartieri dotati di servizi, e che il porto non ha bisogno di un rigassificatore, ma di entrare nel grande giro europeo della logistica delle merci e dei passeggeri, è stato alla fine adottato grazie alla minoranza di centrosinistra che ha assicurato il numero legale a questa ultima seduta dell’era Mennitti.
BRINDISI – L’ultimo atto della seconda consigliatura del sindaco Domenico Mennitti potrebbe andare in scena alla fine del mese. Nel consiglio comunale che si terrà quasi sicuramente il 25 agosto, per volere del primo cittadino che ha firmato di suo pugno la richiesta di convocazione dell’assise civica per quel periodo, indirizzata all'ufficio di presidenza: oggetto della seduta la discussione e l'approvazione del documento programmatico preliminare per il Piano urbanistico generale (Pug).
BRINDISI – “Non vorremmo che la campagna elettorale alle porte cancellasse in un sol colpo una impostazione ampiamente condivisa”. Il messaggio alla politica brindisina, e soprattutto alla maggioranza che regge il Comune, arriva dalla sezione provinciale dell’Associazione nazionale costruttori edili, che nel Piano urbanistico generale ripone non poche speranze di inversione di rotta. L’Ance condivide lo spirito del Documento programmatico preliminare, ritiene che alcuni degli obiettivi indicati siano pienamente realizzabili.
BRINDISI – “La prossima campagna elettorale in città non sarà tra destra e sinistra, ma tra diversi modelli di sviluppo”, profetizza l’assessore comunale all’Urbanistica, Tonino Bruno. In effetti, il caso-Brindisi è proprio nella scelta del modello di sviluppo. “Ma non può essere il Pug a concretizzare le scelte – avverte il capo della task force del piano, il prof. Giorgio Goggi – ma dovrà piuttosto a indicare gli obiettivi, e ad assecondare gli orientamenti stabilendo le destinazioni e le condizioni d’uso delle aree”.