Intervento/ Concessione a Grimaldi? Prima si faccia il rapporto per il governo
Sul dibattito apertosi sulle proposte avanzate dalla Grimaldi circa la concessione in uso pluridecennale delle banchine di Punta delle Terrare, va detto che tale questione non può essere trattata senza che si dia uno sguardo al porto nel suo insieme
Sul dibattito apertosi sulle proposte avanzate dalla Grimaldi circa la concessione in uso pluridecennale delle banchine di Punta delle Terrare, va detto che tale questione non può essere trattata senza che si dia uno sguardo al porto nel suo insieme. Mi spiego. Si continua a individuare il porto medio come accentratore di traffici, siano merci (carbone) sia passeggeri che merci su gomma. Non si pensa di aumentare la accessibilità del porto interno, vedi la vergognosa vicenda del rifiuto dell’allargamento del canale Pigonati, che avrebbe consentito, in tempi ragionevoli, una accessibilità forse anche alle superfast, naturalmente infrastrutturando l’area ex Pol.
Si pensa invece a improbabili banchine Onu, sperperando tempo e attenzioni e risorse pubbliche in inspiegabili, ingiustificabili e inutili incarichi di consulenza. E qui tralasciamo, per il momento, una discussione sulle condizioni statiche reali della stessa banchina. Si continua a utilizzare una banchina quale quella di Costa Morena che è destinata ad altro uso, e che oggi alla luce dell’art 29 del decreto “Salva Italia”, ha un ruolo importante per la stesura del rapporto richiesto dal governo.
E’ qui la centralità della questione, delle concessioni ventennali si può parlare tranquillamente in seguito, anzi sarebbe opportuno rimandare la questione a dopo la stesura del “Rapporto”. Mi sarei aspettato dalla Autorità Portuale, dal segretario, dal presidente un attivismo sfrenato per ottemperare a quanto richiesto dal citato articolo 29, che richiamo : “Allo scopo di accelerare la realizzazione dei progetti inerenti alla logistica portuale, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, le Autorità portuali presentano alla Presidenza del Consiglio dei Ministri un resoconto degli interventi correlati a progetti in corso di E realizzazione o da intraprendere, corredato dai relativi crono programmi e piani finanziari.”
E’ rispetto a tale richiesta che ci si dovrebbe attivare, tutti, altro che storie. Mi sorge il sospetto che proprio per il contenuto programmatorio dell’art. 29 (pianificazione della logistica), si stia mettendo il carro davanti ai buoi, in pratica non vorrei che prima si assegni la concessione e, poi (se c’è tempo) venga redatto il rapporto. Il motivo è semplice: se affrontiamo preventivamente la questione della pianificazione della logistica del porto di Brindisi, verrà fuori che le banchine di Costa Morena non possono che avere un ruolo centrale e verrà fuori che le stesse (del resto sono state costruite con queste finalità) sono insostituibili nel sistema logistico: se passa questa progettualità è probabile che qualche spazio alla Grimaldi verrà meno.
Per cui niente concessione, non solo, ma si è obbligati a riutilizzare lo “stagno” del porto interno e restituirlo agli usi legittimi, verrà fuori che forse una migliore accessibilità al porto interno sarebbe necessaria (allargamento canale, rendere le banchine esistenti operative, utilizzare il capannone come stazione marittima, etc) , in sostanza si dovrà fare quello che non si vuole e quello che il buon senso suggerisce.
In sostanza si deve porre fine agli indugi, si rediga questo benedetto rapporto, magari con il contributo di stakeholder (portatori di interessi, è prassi consolidata di una sana politica gestionale coinvolgere i “portatori di interessi”), è, oltre che doveroso, elementare. Una domanda al presidente ed al segretario della Autorità Portuale: che cosa aspettate ad redigere questo rapporto? Si è già perso del tempo prezioso.