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Martedì, 19 Marzo 2024
Economia

Cambio di appalto a Cerano: protestano i lavoratori della Mib srl

Vertenza nel settore delle pulizie industriali. Su 110 unità in servizio nello stabilimento Enel, 22 saranno destinati ad altri appalti

BRINDISI – Nuove turbolenze legate a un cambio di appalto presso la centrale Enel Federico II di Cerano. Stamattina (giovedì 14 ottobre) i lavoratori della ditta Mib Srl di Taranto, attiva nel settore delle pulizie industriali e specialistiche, hanno incrociato le braccia all’esterno dei cancelli. Nella giornata di ieri la gara per l’affidamento del servizio, in scadenza il prossimo 31 ottobre, è stata vinta da una società con sede a Trepuzzi. Il malcontento dei lavoratori scaturisce dal fatto che delle 110 unità attualmente in servizio a Cerano, 88 continueranno a lavorare nello stesso cantiere, mentre le restanti 22 saranno ricollocate in altri appalti, entro il raggio di 50 chilometri. Al momento non sono ancora stati comunicati i nominativi degli “esclusi” dall’appalto di Cerano.

Questa situazione crea una certa apprensione fra i lavoratori, che chiedono maggiori garanzie per i colleghi che saranno riassorbiti in altre commesse. A preoccupare, in particolare, è la prospettiva di poter essere inquadrati in Ccnl (contratti nazionale di lavoro) diversi, rispetto a quello del settore pulizie e terziario previsto per i dipendenti in servizio a Cerano, con il rischio di perdere il diritto alla clausola di salvaguardia in caso di ulteriori cambi di appalto. I lavoratori hanno chiesto e ottenuto un incontro con un rappresentante di Enel, avvenuto all’esterno della centrale, dal quale hanno avuto delle rassicurazioni. Dopo un paio di ore la protesta è rientrata. Adesso i lavoratori attendono che le garanzie ricevute in mattinata vengano messe nero su bianco, con il coinvolgimento dei sindacati. Le attività sono riprese regolarmente. 

La vertenza riguarda uno dei più grossi appalti nello stabilimento di Cerano. Si sta riproponendo, insomma, uno scenario simile a quello che nei mesi scorsi aveva interessato i lavoratori della ditta Sir, impegnati nel servizio di sbarco del carbone presso la banchina di Costa Morena Est. Quella vicenda si chiuse con un accordo sindacale sottoscritto in prefettura lo scorso maggio. Sullo sfondo restano le incertezze legate al processo di decarbonizzazione, che porterà alla dismissione della centrale a carbone di Cerano. 

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