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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Riconversione centro Enav Brindisi, D’Attis: “Una scelta che va contro il Sud”

Il deputato insoddisfatto del rapporto nazionale e internazionale dell’ente illustrato nella Camera dei deputati dal sottosegretario Savino: “L’area di controllo di Brindisi sarà dequalificata”

BRINDISI - “Una scelta che va contro il Sud e va controcorrente rispetto alle decisioni adottate in altri Paesi europei”. Il deputato Mauro D’Attis (Forza Italia) si è espresso così sull’eventualità di un ridimensionamento del centro Enav di Brindisi. Si tratta di una possibilità sempre più concreta, alla luce del rapporto nazionale e internazionale di Enav che stamattina (venerdì 8 marzo) è stato illustrato dal sottosegretario del ministero dell’Economia e finanza, Sandra Savino. D’Attis ha espresso l’interpellanza sul futuro di Enav nell’aula dei deputati. Il parlamentare brindisino è il primo firmatario del documento, sottoscritto anche dai colleghi Caroppo, Congedo, De Palma, Di Mattina, Iaia e Maiorano: esponenti di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega.

“Ringrazio il sottosegretario Sandra Savino per aver illustrato la situazione del rapporto nazionale ed internazionale di Enav – afferma D’Attis - ma non sono soddisfatto della risposta anche a nome degli altri colleghi firmatari dell’interpellanza”.

Mauro Dattis

“Enav – prosegue D’Attis - intende riconvertire l'Acc di Brindisi, l'unico presente nel Sud Italia, e spostare i servizi di controllo del traffico aereo a Roma. Se così sarà si tratterebbe di una scelta che va contro il Sud e va controcorrente rispetto alle decisioni adottate in altri Paesi europei, come Francia e Germania, che mantengono una media di cinque Acc ciascuno. Tale decisione sarebbe non solo un controsenso rispetto al crescente traffico aereo nel nostro Paese, ma ci esporrebbe al rischio di un dimezzamento delle capacità di recovery del sistema di sorveglianza aerea nazionale”.

“Enav – afferma ancora il deputato - parla di assunzioni, ma non capisco dove queste assunzioni vengano fatte ed annuncio in questo senso un’ulteriore interrogazione anche su questo tema, perché a me risultano assunzioni tutte su Roma, non al Sud. La realizzazione dell’hub che dovrebbe controllare le torri remote lascia molto perplessi. È la previsione di una gestione ‘meno qualificata’ rispetto a quella attuale: c’è differenza tra personale adibito al centro di controllo direttamente, un’altra è chi in misura ridotto deve gestire le torri di controllo da remoto, sia in termini tecnologici, sia di personale applicato e qualificato”.

“Sostanzialmente – sostiene D’Attis - sia l’area di controllo di Brindisi che quella di Padova verranno dequalificate, sempre se questa idea di controllo da remoto di 13 aeroporti da Brindisi si riuscirà a realizzare e considerando il personale in presenza che andrebbe licenziato. L’operazione finanziaria non tiene conto dello sviluppo e della crescita del territorio e per una società governata per il 53,3 percento dal Mef credo sia necessario valutare attentamente tale operazione, anche perché Enav si avvale e si è avvalsa di ingenti fondi pubblici ed europei destinati al Sud e su questo non trascureremo di attivare la Corte dei Conti”.

“Non siamo soddisfatti e siamo dispiaciuti – conclude il deputato - che il governo continui su questa strada, siamo ancora in tempo per chiarire la situazione e revisionare il piano industriale di Enav con il loro management”.

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