rotate-mobile
Economia

Ristoranti? A caccia di pecore nere

GALLIPOLI - Ieri, in serata, a Gallipoli, i Carabinieri della locale Compagnia, congiuntamente ai militari del Nas di Lecce e personale del Dipartimento di Prevenzione della Asl Lecce, Area Sud Maglie Servizio Veterinario, hanno effettuato controlli su tre ristoranti, nell’ambito delle attività a tutela dei turisti che popolano in questi giorni le coste salentine. Le verifiche, che proseguiranno sino alla fine della stagione estiva, hanno evidenziato carenze anche gravi. Insomma, il Salento se vuole conservare una buona immagine turistica deve superare rapidamente gli handicap che riguardano prezzi e qualità dell’offerta, tenendo a mente che anche i miti possono giungere a collasso (Sardegna docet).

GALLIPOLI - Ieri, in serata, a Gallipoli, i Carabinieri della locale Compagnia, congiuntamente ai militari del Nas di Lecce e personale del Dipartimento di Prevenzione della Asl Lecce, Area Sud Maglie Servizio Veterinario, hanno effettuato controlli su tre ristoranti, nell’ambito delle attività a tutela dei turisti che popolano in questi giorni le coste salentine. Le verifiche, che proseguiranno sino alla fine della stagione estiva, hanno evidenziato carenze anche gravi. Insomma, il Salento se vuole conservare  una buona immagine turistica deve superare rapidamente gli handicap che riguardano prezzi e qualità dell’offerta, tenendo a mente che anche i miti possono giungere a collasso (Sardegna docet).

Nello specifico il personale sanitario e i militari operanti – fanno sapere i carabinieri - denunciavano in stato di libertà un ristoratore per cattivo stato di conservazione di alcuni prodotti rinvenuti e successivamente sottoposti a sequestro all’interno del locale. “Il ristorante presso il quale sono state rilevate le maggiori irregolarità si occupa anche di vendita al dettaglio di mitili. Presso tale locale, gli accertatori rinvenivano stoviglie sporche, una struttura attrezzata per la cottura alla brace del pesce priva dei requisiti strutturali previsti dalla normativa vigente, mancanza di acqua calda nei servizi igienici, mancanza di idonea attrezzatura per un igienico lavaggio delle stoviglie, il banco espositore refrigerato per la vendita al dettaglio dei molluschi bivalvi vivi non funzionante.

Inoltre, è stato verificato “il mancato rispetto delle procedure basate sui principi dell’Haccp (quotidiano controllo delle temperature delle celle ed armadi frigo, mancato aggiornamento delle schede circa la derattizzazione, mancato rispetto delle procedure che stabiliscono il rispetto della temperatura di 6 gradi come temperatura idonea per la conservazione dei molluschi bivalvi vivi, non documentata attuazione delle procedure di manutenzione straordinaria ed altro)”.

Nel frigo congelatore a pozzetto, sono stati rinvenuti prodotti ittici “congelati in vaschette di polistirolo, accatastate una sopra l’altra, prive di protezione del prodotto, con il fondo della vaschetta a contatto diretto del prodotto ittico sottostante e con il prodotto vistosamente ricoperto da brina e, talvolta, con presenza di bruciatura da freddo. Nelle fattispecie venivano sottoposti a sequestro 2  vaschette di pesce spada per  11,5 chili, 3 vaschette di calamari ad anelli per circa 20 chilogrammi, circa 9,5 chili di cozze sgusciate e sbollentate, conservate in buste di plastica ed immerse nel liquido di governo allo stato solido, ben 33 chili di polpette di polpo preparate e congelate in modo non idoneo”.

Per tutti i prodotti elencati non c’erano etichette e documentazione indicanti provenienza e origine, date di preparazione e di scadenza. “In considerazione quindi del pessimo stato di conservazione dei prodotti, questi venivano sottoposti a sequestro e per tale motivo – fanno sapere i carabinieri - il gestore veniva denunciato in stato di libertà. Inoltre, all’atto del controllo, sul bancone di vendita dei mitili erano presenti una vaschetta di vongole per un peso di 6,5 chili immerse in acqua, non ad una temperatura che non pregiudicasse la sicurezza ambientale e la loro validità, una vaschetta di ostriche da tre chili, 7,5 chili di cozze nere ammucchiate sul bancone a temperatura ambiente, non pertanto quella prevista  dalla normativa vigente. Anche in tale caso, tutti questi prodotti venivano sottoposti a sequestro”.

Sul retro del locale, poi, carabinieri e veterinari Asl rinvenivano un sacchetto di cozze immerse in mare, contro ogni norma igienico sanitaria. Tale prodotto, però, veniva sottoposto a sequestro a carico di ignoti. Complessivamente venivano elevate sanzioni amministrative per un ammontare di  5.500 euro e sottoposti a sequestro quasi  un quintale di prodotti, tra sequestri penali e amministrativi. La procura della Repubblica di Lecce procederà di conseguenza.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ristoranti? A caccia di pecore nere

BrindisiReport è in caricamento