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Lunedì, 29 Aprile 2024
Economia

Sindacati: "Senza alcun intervento del governo, Enel abbandonerà Brindisi"

Si è svolta oggi pomeriggio l'assemblea generale dei lavoratori della centrale Federico II. Parte da mezzanotte lo Sciopero dello straordinario. Dopo le festività natalizie nuove iniziative di mobilitazione  

BRINDISI - Nel pomeriggio di oggi (lunedì 11 dicembre) si è svolta l’assemblea generale dei Lavoratori e Lavoratrici della Centrale Enel, indetta dalle organizzazioni sindacali del comparto elettrico Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uiltec Uil, nel corso dei lavori i segretari Antonio Frattini, Ugo Galiano e Carlo Perrucci, hanno relazionato sull’ultimo vertice svolto presso la Regione Puglia, lo scorso 6 dicembre, con tutte le parti sociali e istituzionali, incontro utile a riaprire la discussione in ambito regionale dopo l’incontro svolto a livello ministeriale. 

Hanno motivato sulla necessità dello stato di agitazione e dello sciopero dello straordinario, che è stato ridotto a soli 8 giorni, a seguito dell’intervento della commissione di garanzia sui servizi pubblici essenziali, che ha sancito il pieno rispetto della tregua natalizia, dal 20 dicembre al 6 gennaio, periodo nel quale viene vietato ogni possibile azione di sciopero, straordinario compreso. 

“I sindacati – si legge in una nota congiunta delle sigle sindacali - hanno sottolineato che malgrado la forte determinazione del Presidente Michele Emiliano e dell’Assessore alle Attività Produttive Alessandro Delli Noci, Enel, anche, in quel contesto ha ribadito quanto già dichiarato a livello ministeriale, per Brindisi solo un piccolo impianto fotovoltaico con accumulo di energia e produzione di idrogeno verde, (Bando della Regione Puglia per il riuso di aree industriali dismesse e parziale copertura con Fondi Pnrr), completamento dei lavori di smontaggio totale di ogni parte infrastruttura industriale dell’area adiacente al porto, con progetto in via autorizzativa e finanziamento per destinare le aree a logistica (Enel Logistic), nessuna  attività Industriale, quelle attività non garantiranno i livelli occupazionali dei diretti, dell’appalto e dell’indotto”.      

Nella riunione svolta in Regione Puglia, Filctem Cgil, Flaei Cisl Uiltec Uil hanno rilanciato una “Transizione sociale e occupazionale, che così come previsto dal Piano Nazionale Integrato Energia e clima del 2017, e ripreso, anche, nella revisione fatta dal governo in carica, deve accompagnare la Transizione Ecologica utilizzando come vettore il gas e quindi impianti dedicati. Per questo è stata ribadita l’esigenza di procedere con una chiara valutazione del Governo sullo stato della transizione, gli impianti attuali e nuova valutazione di Terna, che non può solo predisporsi con nuove interconnessioni per l’importazione di energia da Paese Esteri, aumentando la dipendenza dell’Italia da altri produttori”. 

“Enel – proseguono i sindacalisti -  con il suo piano industriale 2024-2026 ha deciso di rinunciare al ruolo di propulsore della transizione energetica, non chiarisce in alcun modo quali siano i progetti di Enel Green Power, e lo stabilimento di Catania, che doveva essere duplicato in altri territori con impianti a carbone, viene addirittura messo in vendita, e Ikea subentra con una partecipazione pari al 50 percento”. 

“L’impegno assunto con i Lavoratori da parte di Filctem Cgil, Flaei Cisl, Uiltec Uil costruire una posizione unitaria di pieno rilancio della vertenza, che deve sempre più configurarsi come una vertenza per lo sviluppo industriale del territorio, e rivendicare con forza al Governo chiare politiche industriali nei vari comparti, tra questi quello energetico, con possibili azioni di orientamento delle aziende controllate, come Enel e Terna, che devono gestire da protagoniste la transizione.  Senza alcun intervento del Governo, Enel attuerà la sua politica industriale, abbandonare Brindisi e l’intero Sud del Paese”. 
 

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