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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

Mise: “LyondellBasell valuta il consolidamento del sito brindisino”

La risposta del sottosegretario Bergamotto a un’interrogazione del deputato Stefanazzi (Pd) sul futuro dello stabilimento di Brindisi: “Chimica settore chiave, si valuta la riattivazione del tavolo ministeriale”

BRINDISI – La LyondellBasell ha dato la propria disponibilità al governo “a valutare in prospettiva l'eventuale consolidamento del sito brindisino”. Lo ha messo per iscritto il sottosegretario del ministero delle Imprese e del Made in Italy, Fausta Bergamotto, in una risposta scritta a un’interrogazione parlamentare del deputato Claudio Stefanazzi (Pd) sul futuro dello stabilimento brindisino

Come noto nei mesi scorsi si è aperta una vertenza occupazionale scaturita dalla chiusura dell’impianto P97, destinato alla produzione di propilene, con conseguente avvio della procedura di licenziamento nei confronti di 47 dei 136 dipendenti complessivi della fabbrica. Da allora i sindacati sono sulle barricate per tutelare tutti i lavoratori e per evitare un effetto domino sull’intero comparto della chimica, a livello nazionale.

La sottosegretaria Bergamotto

Il sottosegretario conferma che si tratta di un settore strategico “per gli interessi economici nazionali”. E Lyondell – Basell, con i suoi tre stabilimenti situati a Brindisi, Ferrara (928 dipendenti) e Milano (14 dipendenti) è uno dei principali protagonisti del settore. 

Basell ha motivato la chiusura del P97 con “difficoltà congiunturali del polo chimico brindisino e l'obsolescenza dei macchinari dell'impianto”. Lo scorso 20 settembre, nel corso di un incontro che si è svolto in Regione, “l'azienda ha confermato la chiusura dell'impianto - si legge nella risposta del sottosegretario - ma ha garantito una gestione non traumatica degli esuberi (prospettando tra l'altro il possibile utilizzo degli ammortizzatori sociali, il trasferimento dei lavoratori presso il sito di Ferrara nonché l'accompagnamento alla pensione)”.

La prima fase della procedura di licenziamento collettivo si è chiusa il 18 ottobre, con esito negativo. Lo scorso 10 novembre, presso l'Agenzia regionale per le politiche attive, è stato raggiunto “un accordo sottoscritto da tutte le parti, che delinea gli impegni di azienda e lavoratori, con rinvio ad un successivo incontro da tenersi a gennaio 2024”. 

Il passaggio chiave della risposta della Bergamotto è quello in cui si fa riferimento all’apertura di “un'interlocuzione istituzionale con l'azienda rispetto alla quale Lyondell Basell ha dato la propria disponibilità a valutare in prospettiva l'eventuale consolidamento del sito brindisino”.

“Il Ministero delle imprese e del Made in ltaly – assicura il sottosegretario - manterrà alta l'attenzione, al fine di salvaguardare la produzione nonché i lavoratori coinvolti, posto che il polipropilene e il polietilene sono i polimeri che maggiormente pervadono il sistema produttivo (essendo rispettivamente la prima e la seconda materia plastica al mondo per quantità prodotte)”: 

I polimeri, del resto, “rappresentano la materia prima per numerose piccole e medie imprese trasformatrici a valle del ciclo produttivo, appartenenti a vari settori del Made in ltaly”. Tenuto conto dell’importanza del settore, “si sta valutando di riattivare presso il Ministero l'apposito tavolo – conclude Bergamotto - per la chimica presieduto dal Ministro Adolfo Urso e partecipato, oltre che dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, da rappresentanti delle imprese del settore e da organizzazioni sindacali nazionali di categoria, con la finalità di definire una strategia nazionale per la chimica”.
 

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