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"Vogliamo un posto in Monteco. I leccesi sì e noi no". Protesta in municipio

BRINDISI - “I leccesi lavorano. I brindisini a casa!!! Grazie Mennitti”. E’ con questo slogan, scritto con una bomboletta dorata su un lenzuolo bianco, qualche decina di disoccupati ha manifestato, questa mattina, davanti a Palazzo di Città. Il gruppo di disoccupati è sceso in piazza Matteotti aprendo lo striscione davanti al cancello d’ingresso del municipio, e chiedendo di incontrare il primo cittadino ed accettando, in subordine, di parlare all’assessore all’igiene urbana Cesare Mevoli.

BRINDISI - “I leccesi lavorano. I brindisini a casa!!! Grazie Mennitti”. E’ con questo slogan, scritto con una bomboletta dorata su un lenzuolo bianco, qualche decina di disoccupati ha manifestato, questa mattina, davanti a Palazzo di Città. Il gruppo di disoccupati è sceso in piazza Matteotti aprendo lo striscione davanti al cancello d’ingresso del municipio, e chiedendo di incontrare il primo cittadino ed accettando, in subordine, di parlare all’assessore all’igiene urbana Cesare Mevoli.

I disoccupati, che chiedono un lavoro, hanno protestato anche per le presunte assunzioni di personale leccese a Brindisi da parte della Monteco. Per questo hanno chiesto all'amministrazione comunale di fare il possibile, preoccupati per il loro futuro. “Faremmo qualsiasi cosa – hanno detto tra gli altri Vincenzo Rillo e Italo Caiulo – per portare a casa uno stipendio, basta ci diano un’occupazione”.

L’ingrato compito di spiegare che “il Comune non distribuisce posti di lavoro”, all’assessore Cesare Mevoli il quale ha ribadito anche che “l’amministrazione si adopera per creare condizioni di sviluppo e quindi nuova occupazione, ma per chi cerca un lavoro il posto giusto è il Centro territoriale per l’impiego”, per molti ancora il cosiddetto ufficio di collocamento. Quanto alla questione dei leccesi che vengono a lavorare a Brindisi nella Moneteco? Mevoli ha spiegato: “Si tratta di operai che si trovavano in cassa integrazione e non solo l’azienda è obbligata a reintegrarli se ci sono le condizioni, ma lo stabilisce la legge”.

A sorvegliare i manifestanti evitando possibili derive, gli agenti della Digos e i carabinieri. Ma il loro intervento non è stato necessario dal momento che la manifestazione si è chiusa in maniera pacifica. Tutti tranquilli e domani ancora disoccupati.

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