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Covid, "furbetti del vaccino": ispezione dei Nas al Perrino

Vaccini inoculati ad almeno 40 persone fuori lista, fra medici in pensione e operatori non alle dipendenze dell'Asl. Pasqualone: "In caso di malafede, prenderemo provvedimenti"

BRINDISI – I carabinieri del Nas di Taranto hanno effettuato una ispezione presso l’ospedale Perrino di Brindisi per far luce sulla vicenda riguardante la somministrazione di vaccini anti Covid alle persone che non rientravano nella fascia di priorità, sulla base del protocollo stabilito dal sistema sanitario nazionale. L’anomalia era stata segnalata nei giorni scorsi tramite una lettera indirizzata alla direzione generale dell’Asl Brindisi da parte del presidente dell’Ordne dei medici di Brindisi, Arturo Oliva.

Il contenuto di quella missiva ha già trovato riscontro nelle prime verifiche effettuate dall’azienda sanitaria. Il manager dell’Asl, Giuseppe Pasqualone, contattato da BrindisiReport, conferma che in effetti lunedì 4 gennaio sono state inoculate delle dosi di vaccino a 40 persone che non rientravano nei canoni della cosiddetta fase 1 di vaccinazione. “Abbiamo abbinato l’anagrafica dei dipendenti dell’Asl – spiega Pasqualone – con quella dei vaccini”. Almeno 40 nominativi, dunque, non rientravano nella lista degli operatori del servizio sanitario. Si tratta di 20 medici in pensione e di altrettanti sanitari in servizio, ma non alle dipendenze dell’Asl. “Tramite altre banche dati – afferma Pasqualone – stiamo completando la verifica, per capire dove lavorino queste persone”.

Giuseppe Pasqualone VaxDay-2

Le prime segnalazioni sulle vaccinazioni anomale sono arrivate all’Asl, da quanto riferito da Pasqualone, già il 4 gennaio. “Quella sera – afferma il dg – avevamo dato un’accelerata con le vaccinazioni, come avvenuto un po’ in tutta Italia. Ma l’errore verificatosi il 4 gennaio non ha cambiato minimamente le sorti della procedura di vaccinazione. Nessuno è stato danneggiato. Si è creata però un po’ di protesta fra coloro i quali in quel momento temevano di non poter fare il vaccino”. Il fenomeno, assicura Pasqualone, non si era verificato nei giorni precedenti. Per quanto riguarda quelli successivi, sono in corso dei controlli sulle banche dati.

Ma com’è possibile che 40 persone si siano di fatto intrufolate nell’ambulatorio per la vaccinazioni dell’ospedale Perrino? “Se ci sono state condotte dettate dalla malafede – afferma Pasqualone - faremo un procedimento disciplinare, come nostro dovere da pubblica amministrazione. Dopo aver sentito qualcuno, sembra ci sia stato un errore nell’utilizzo di chat che non erano molto aggiornate, perché contenevano il nominativo di qualche medico in pensione e si è diffusa così la voce di andare al Perrino a vaccinarsi. Poi potrebbe essere successo che qualcuno abbia chiamato anche l’amico”. Pasqualone rimarca ad ogni modo “il grande lavoro che sta svolgendo il Dipartimento di prevenzione dall’inizio della pandemia”. “Finora abbiamo vaccinato una buona parte dei medici di medicina generale. Poi passeremo in modo pesante agli ospiti delle Rssa”. Nei prossimi giorni, intanto, è atteso l’arrivo di nuova scorte, il 30 per cento delle quali sarà messo da parte per i secondi richiami. Si partirà il 18 gennaio, con le persone vaccinate il 27 dicembre.

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