"Io, Domenico e me": l'attore e autore teatrale Angelo De Matteis presenta il suo primo libro
SAN PIETRO VERNOTICO - Domenico Modugno era di San Pietro Vernotico, provincia di Brindisi. Parte da questo assunto il viaggio che Angelo De Matteis, 39 anni autore teatrale e attore di San Pietro Vernotico, compie con ironia e leggerezza in "Io, Domenico e me", un mémoire di 118 pagine, edito da Kurumuny per la collana Traversamenti, che per la prima volta racconta il punto di vista di un compaesano del celebre mister Volare, tra divertenti aneddoti, dirimenti curiosità e divagazioni autobiografiche.
Il libro verrà presentato in prima nazionale giovedì 14 luglio prossimo dalle ore 21 nell’Arena Cinema Massimo (via Marco Polo) di Campo di Mare, marina di San Pietro Vernotico, nell'ambito degli eventi estivi organizzati dall'amministrazione. Oltre all’autore interverranno l’editore Giovanni Chiriatti e il nipote di Domenico Modugno, Cosimo. Accompagnerà la presentazione un’esposizione di foto storiche tratte dall’archivio dell’Associazione Culturale “Domenico Modugno”, fondata proprio dal nipote Cosimo: riguardano gli anni giovanili e quindi sanpietrani del mito della canzone italiana.
L’indagine di De Matteis ha lo scopo dichiarato di affermare una volta per tutte una verità a lungo sopita, se non mistificata. Con garbo l’autore ci accompagna in una San Pietro Vernotico del recente passato, facendoci incontrare personaggi e situazioni appartenenti a un mondo ormai per lo più scomparso, ma che rivivono in un racconto vivido e immediato. Da compaesano finalmente orgoglioso di Domenico Modugno, lo scrittore presenta particolari curiosi spesso poco noti degli anni giovanili del grande cantautore pugliese, che si incrociano con le storie di personaggi dell’epoca.
"Prima di iniziare questo lavoro non ero al corrente di tutti questi dettagli, ma gia? da piccolo ero cosciente del fatto che Domenico Modugno fosse un mio compaesano. Mi sembrava del tutto normale, come se ogni paese avesse diritto a un suo cantante o personaggio famoso. Se a Cellino San Marco, a poco piu? di un chilometro, avevano Albano Carrisi, che si chiamava Albano perche? il padre era stato in guerra in Albania, noi a San Pietro c’avevamo Modugno".
Il volume non è, però, solo una celebrazione di Modugno e una rivendicazione delle sue radici. Emerge nell’io narrante la necessità di riflettere sul rapporto con le proprie origini, spesso disconosciute. Il racconto degli inizi del celebre sanpietrano si intreccia, così, con aspetti autobiografici e di costume, inducendo l’autore a una vera e propria resa dei conti col passato. Come per dire che prendersi il tempo di capire per bene come sono andate le cose a volte fa bene anche a se stessi.
Godibile nella lettura grazie anche alle numerose digressioni, Io, Domenico e me trasporta il lettore in un periodo che va dall’immediato Dopoguerra a oggi, con un approccio allegro e divertito che strizza l’occhio a una sorta di indagine sociologica.
Dal libro:
Tornato a casa, mentre era sulla sdraio in giardino a godersi il tramonto, ebbe un malore. Erano le 20:15 del 6 agosto 1994. Aveva 66 anni. Io ne avevo 11 e nella memoria non ho traccia di quell’evento. Era l’estate di Usa 94, di Roberto Baggio, delle passeggiate serali sul lungomare senza nome cementate dal mano-nella-mano con la fidanzatina, i baci a stampo, le partite infinite alla tedesca con le rovesciate sulla spiaggia e gli inseguimenti tra finanza e contrabbandieri che scaricavano scatoloni di Merit, Chesterfield, Marlboro Light e Marlboro rosse due-tre volte al giorno al porticciolo di fronte casa. Non ricordo neanche quando e come sono venuto a sapere della dipartita del mio illustre compaesano.
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Guardo la lista: due asterischi e tutte croci. Scorro, controllo e nello stesso tempo sento affievolirsi la spinta con la quale ero partito. Perché dopo tanti anni di consuetudine con una presenza impalpabile e tuttavia evidente in paese, ti ritrovi a raccogliere materiali di ogni tipo, prendere appunti mentre ascolti i ricordi di chi era vivo, registri le conversazioni e ti senti mosso da una passione che non smette mai di trainarti e quasi ti illudi che alla fine, dentro la tua indagine, troverai qualcosa che riguarda profondamente te stesso e che altrimenti non avresti mai conosciuto.
L’autore
Angelo De Matteis, classe 1983, originario di San Pietro Vernotico, ha vissuto in diverse città in Italia e all’estero prima di rieleggere il Sud come propria casa. Si occupa di narrazione e arti performative. È autore teatrale e attore. Ha collaborato con i principali teatri stabili nazionali e con la JoleFilm di Marco Paolini. Al cinema è stato diretto dal regista Marco Ponti. Io, Domenico e me è il suo esordio letterario.
Kurumuny Edizioni
Kurumuny (dal grico “germoglio di ulivo”), nasce nel 2004 nel cuore nella Grecìa Salentina. La disponibilità del vasto archivio sonoro e di immagini di Luigi Chiriatti, ricercatore fin dagli anni Settanta, fondatore della casa editrice e oggi direttore artistico del festival La Notte della Taranta, ha permesso a Kurumuny si specializzarsi in ambiti quali l’etnomusicologia, grazie alle monografie sui grandi cantori del Salento, o di indagare a fondo riti e miti del Sud Italia. Tra i principali campi di interesse della casa editrice e discografica figurano il racconto dei territori attraverso le testimonianze orali dei popoli che li abitano, la documentaristica e le scienze sociali, la narrativa e la poesia, la world music. Kurumuny pratica un’editoria lenta, di qualità. Ogni libro rappresenta il frutto di un processo condiviso, un’opportunità unica di crescita e conoscenza per un’umanità nuova e in movimento.