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Sabato, 27 Aprile 2024
Scuola

Pubblicazioni su Dante Alighieri: un professore del "Marzolla" premiato a Roma

Importante riconoscimento per il liceo classico di Brindisi nell'ambito di un progetto sul sommo poeta

Non potrebbe essere diversamente, ma un’ulteriore conferma entusiasma i lettori del testo dantesco e, dovunque siano, gli amanti del ‘lungo studio e del grande amore’ che sono l’essenza di ogni cultura, base per leggere criticamente ogni evento e proporre soluzioni. Così è stato: nell’anno scolastico precedente il Marzolla, facendo proprio un progetto della Dante Alighieri, proposto dalla professoressa Giuliana Poli e condiviso al liceo brindisino dalla presidente della Dante Alighieri, sezione di Brindisi, professoressa Teresa Nacci, si è messo all’opera. 

Due i docenti impegnati: il professor Vincenzo Paladino (referente del progetto) e la professoressa Maria Diletta Martucci, con le classi VB e IVD. Dai lavori di tutte le scuole attive nel progetto è nata una pubblicazione, “Dante secondo Noi”, che insieme ad un’altra, “Dante secondo Lui”, è stata presentata a Roma, a Palazzo Firenze, l’8 febbraio scorso. Ma c’è stata anche la premiazione, con relativa medaglia e l’intervista ai docenti. 

Il prof. Paladino accolto dalla Dirigente in presidenza

Due i professori selezionati. Uno di essi, il professor Vincenzo Paladino, appunto docente di Materie Letterarie, Latino e Greco del Marzolla, ha portato ai presenti il saluto e il ringraziamento della dirigente scolastica Carmen Taurino e ha tenuto poi un intervento sui valori etici, culturali, umani in senso lato del testo dantesco, che ha unito in un entusiasmo nutrito di passione giovani e adulti dei vari comitati Dante Alighieri europei ed extraeuropei. 

Il programma della giornata è stato davvero ricco: dopo i saluti del segretario generale della Società Dante Alighieri Alessandro Masi, sono intervenuti Giuliana Poli, il professor Giuseppe Lagrasta, l’editorialista del Corriere della Sera Paolo Conti, poi Pupi Avati, Marcello Veneziani, Massimo Garavaglia, Mogol. La partecipazione è stata profonda e, pensando alla presenza di Giulio Rapetti, in arte Mogol appunto, ci si è emozionati nel riflettere che tanta poesia delle sue canzoni nasce da incontri, libellule che volano, addii con la promessa di evitare posti “comuni”, insomma quell’armamentario di occasioni, che dalla “Vita Nova” in poi hanno riempito di versi e di musica il nostro animo. Poesia d’occasione, alta davvero.

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