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Domenica, 28 Aprile 2024
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"Alga tossica": situazione in netto miglioramento sul litorale brindisino

Nella prima metà di agosto l'Arpa ha rilevato concentrazioni modeste solo in località “Forcatella prima casa bianca”, dove invece a luglio le concentrazioni erano molto abbondanti. Nessuna traccia in altri punti di campionamento della provincia. A livello regionale, concentrazioni molto abbondanti solo in due località del Barese

Rispetto alla seconda metà di luglio, migliora drasticamente la situazione della cosiddetta alga tossica sul litorale della provincia di Brindisi. Stando al monitoraggio effettuato dall’Arpa Puglia fra l’1 e il 15 agosto, sono rimaste concentrazioni modeste di “Ostreopsis Ovata” solo in località “Forcatella prima casa bianca”, nel territorio di Fasano. In particolare, tramite un campionamento effettuato lo scorso 9 agosto, è stata rilevata una concentrazione di 1952 cellule/litro.

Drastico calo, insomma, rispetto ai rilievi effettuati a luglio, quando in quella stessa zona c’era una densità in colonna d’acqua pari a 126205 cellule/litro, classificata come molto abbondante. Nessuna traccia della micro alga, invece, in località “Torre Canne di fronte al faro”, dove lo scorso luglio era stata riscontrata una concentrazione pari a 40209 cellule/litro. A livello regionale sono state campionate concentrazioni molto abbondanti in due zone del Barese, ossia “Lido trullo” e Giovinazzo”.  L’Arpa controlla costantemente da giugno a settembre, con frequenza quindicinale (aumentata nel caso di fioritura conclamata), in 20 siti, distribuiti sull’intero territorio regionale e rappresentativi della tipologia costiera potenzialmente interessata dalla presenza della specie.

“Probabilmente introdotta accidentalmente in Mediterraneo per mezzo delle acque di zavorra delle navi – si legge sul sito dell’Agenzia regionale per l’ambiente - le prime segnalazioni lungo le coste pugliesi si sono verificate a partire dall’anno 2000/2001. La popolazione si sviluppa abbondantemente durante i mesi estivi. I fattori ambientali che facilitano la proliferazione sono: alte temperature, alta pressione atmosferica, condizioni di irraggiamento favorevoli, mare calmo per un periodo di tempo superiore a 10-15 giorni". 

Potenziali effetti sull’ambiente e sulla salute pubblica

"Nella specie - si legge ancora sul sito dell'Arpa -  è stata individuata una tossina (Palitossina simile); si sono verificate morie e/o sofferenze di organismi marini (stelle di mare, ricci, granchi, molluschi cefalopodi, ecc.) in concomitanza di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali. Inoltre si sono riscontrati casi di malessere transitorio nei bagnanti (riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti) in concomitanza di elevate concentrazioni di Ostreopsis nelle acque e sui fondali, e soprattutto dopo mareggiate (le mareggiate favoriscono la formazione di aerosol marino, che può diffondere la tossina nell’aria).
Come evitare gli eventuali effetti dannosi di Ostreopsis". 

"Nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis, evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate. Nel caso di certificata fioritura di Ostreopsis, limitare il consumo a scopo alimentare di organismi quali, ad esempio, i ricci di mare. Infatti i ricci, a causa della loro eco-biologia (brucano sulle alghe) potrebbero potenzialmente accumulare la tossina". 

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