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Sabato, 27 Aprile 2024
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Un simulatore di volo nel garage di casa: la costruzione di un ingegnere brindisino

Passione e professionalità. Un mix perfetto che ha permesso ad Alberto Paduanelli, professionista trapiantato in Inghilterra, di dar sfogo al suo sogno ventennale

Da piccolo Alberto Paduanelli desiderava essere un pilota. Il suo primo incontro con il mondo dell'aviazione avvenne all'età di tre anni, quando ricevette in regalo un floppy disk che conteneva un gioco chiamato Fltsim (Flight Simulator). Ora, che di anni ne ha 43, ha dato concretezza a questo sogno realizzando un simulatore di volo di alta tecnologia all'interno del proprio garage. Una costruzione complicata che ha richiesto la messa in pratica di conoscenze tecniche di livello elevato. 

La storia di Alberto è simile a quella di tanti altri brindisini che vanno via cercando di realizzarsi per far fruttare i propri studi. Diplomato all'istituto tecnico industriale "Giorgi", si laurea in ingegneria elettronica alla Northern Illinois University in America. Nel 2005 prova a tornare a Brindisi, ma qui il lavoro scarseggia, anzi non esiste. Allora decide di migrare in Inghilterra dove - dopo poco tempo - viene assunto in un'azienda produttrice di pompe di infusione nel settore medico. Riesce ad affermarsi, viaggia per il mondo facendo esperienze professionali ed umane incredibili. Nel 2016 torna nuovamente a Brindisi per aprire una sede della sua Alpa Medical, l'azienda di consulenza specializzata nel settore dei dispositivi medici gestita dal fratello Maurizio. 

Postazione di comando

L'idea del simulatore

In tutto, la realizzazione dell'apparecchio è durata circa tre anni e mezzo. Durante il periodo di massima diffusione del covid 19, Alberto ha trovato il tempo di realizzare un progetto pianificato mentalmente da vent'anni. Oltre a dar sfogo alla forte passione per l'aviazione, il suo obiettivo era anche quello di costruire un'esperienza indimenticabile con i propri figli, all'epoca di 7 e 10 anni. Dunque, non sono mancati né il confronto costante con il fratello e né il benestare della moglie.

Proprio su quest'ultima, racconta simpaticamente: "Ora se lei mi chiedesse di andare a fare shopping, chi sarei io per dirle di no?". Probabilmente è ben cosciente del fatto che 'parcheggiare' un simulatore nel garage non è un hobby comune come costruire una casetta sull'albero. 

L'esterno del simulatore

L'ingegnere brindisino è entrato centinaia di volte in un vero 737 e non solo come passeggero. "Tempo fa l'azienda che stavo controllando aveva tre siti di produzione e mi chiesero se volessi muovermi fra questi usando il loro jet privato. Ovviamente risposi di sì - racconta -. Il capitano era l'unico pilota e colsi l'opportunità di sedermi accanto a lui, nella cabina di pilotaggio". 

Quell'esperienza è servita per apprendere alcuni dettagli pratici, così come essenziali sono state le conoscenze approfondite in elettronica, meccanica, fisica, costruzione, reti, calibrazione e nell'ambito software. "La sfida più grande - afferma ancora Alberto - è stata la calibrazione dei tre proiettori sullo schermo".

Ora il simulatore di volo è diventato una vera e propria attrazione aperta ai visitatori, che possono anche decidere di usufruire del servizio "lounge premium" al suo interno. Paduanelli sta lavorando affinché l'apparecchio possa essere utilizzato per gli aspiranti cadetti e per la preparazione dei piloti nell'ottica di addestramento strumentale e Crm (gestione risorse dell'equipaggio). 

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