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Querele, bocciatura per Brindisi Lng

BRINDISI – Brindisi Lng gode in Italia e a Brindisi i diritti e i doveri di ogni altra azienda, e sino a quando il confronto è sui progetti può essere anche duro ma è nell’ordine delle cose. Esce fuori da questo tracciato invece l’annuncio del ricorso alle vie legali agitato dall’azienda nei confronti di chi chiunque possa danneggiarne l’immagine. Lo hanno detto oggi il segretario provinciale del Pd, la Cgil, e – cosa importante – il presidente della Provincia.

BRINDISI – Brindisi Lng gode in Italia e a Brindisi i diritti e i doveri di ogni altra azienda, e sino a quando il confronto è sui progetti può essere anche duro ma è nell’ordine delle cose. Esce fuori da questo tracciato invece l’annuncio del ricorso alle vie legali agitato dall’azienda nei confronti di chi chiunque possa danneggiarne  l’immagine. Lo hanno detto oggi il segretario provinciale del Pd, la Cgil, e – cosa importante – il presidente della Provincia. In serata analogo intervento del vicesindaco Mauro D'Attis.

Un’altra sortita infelice, dunque, per la società controllata dal gruppo britannico British Gas, incaricata di portare a compimento a Brindisi l’operazione del rigassificatore di Capo Bianco. La notizia apparsa sui giornali “secondo la quale la Brindisi Lng vorrebbe denunciare le associazioni e i movimenti ambientalisti per le opinioni espresse in merito al progetto di rigassificatore nella città di Brindisi mi lascia alquanto sconcertato”, dice in una nota Corrado Tarantino, segretario del Partito democratico.

“ E’ infatti evidente che questo atteggiamento della società inglese va ormai oltre il merito della questione. Nel nostro Paese la libertà di opinione è garantita per Costituzione”, sottolinea Tarantino. E Massimo Ferrarese rafforza il concetto: ““Ho annunciato pubblicamente che sono disponibile ad ascoltare qualsiasi azienda che propone investimenti nel territorio della provincia di Brindisi e quindi anche la Brindisi Lng, ma non posso tollerare che tali aziende rifiutino qualsiasi tipo di critica, minacciando azioni legali”.

“Chi rappresenta i movimenti che operano per la tutela dell’ambiente  deve essere libero di esprimere in ogni forma il proprio dissenso rispetto a progetti che riguardano nuovi insediamenti produttivi in questo territorio. E le aziende – dice il presidente della Provincia - hanno il dovere di rispettarli e di tenere nella dovuta considerazione i rilievi effettuati. Minacciare querele è inammissibile ed inaccettabile. Ritengo tutto ciò un presupposto indispensabile, a prescindere anche dalle valutazioni di merito”.

Preoccupata la Cgil: “La ripresa del dibattito sul rigassificatore, a seguito della visita dell’ambasciatore inglese a Brindisi e delle dichiarazioni del presidente della British Gas Italia, Damiano Ratti, sta assumendo, a nostro avviso, toni incomprensibilmente eccessivi e fuorvianti rispetto al merito”, rileva la segreteria confederale del sindacato.

“Che sull’argomento vi siano differenti posizioni è cosa acclarata da tempo, così come è noto quanto il percorso progettuale sia stato contorto e per nulla improntato ai principi di legalità e trasparenza. Mai però si era arrivati a tanta intolleranza nei confronti di chi ha il diritto di esprimere liberamente opinioni in contrasto con quelle aziendali e le cui proposte non sono state mai prese in considerazione”, ricorda peraltro la Cgil.

“Per quanto ci riguarda, nulla  è cambiato rispetto alle valutazioni più volte espresse, malgrado le modifiche al progetto imposte dalla Commissione Via, e nonostante le dichiarazioni del neopresidente dell’Autorità Portuale circa la compatibilità dell’impianto con le attività del porto – ribadisce la segreteria confederale Cgil - Auspichiamo, quindi, che la rinnovata richiesta di dialogo della Brindisi Lng non sia tesa esclusivamente a convincere della bontà del progetto, ma che faccia sempre salvo il rispetto per chi esprime dissenso in una visione di tutela degli interessi generali e non di parte. Solo a queste condizioni anche la Cgil si renderebbe disponibile”.

“Non è con la minaccia di querele che si risolvono i problemi legati a profonde diversità di vedute, peraltro su argomenti di grande rilevanza come quelli legati all’ambiente ed allo sviluppo del territorio”, ha detto anche il vicesindaco di Brindisi, Mauro D'Attis. “Si tratta di avere rispetto delle regole della democrazia – afferma D'Attis – che sono alla base della nostra azione quotidiana. Per questo ritengo ingiustificato qualsiasi atteggiamento tendente a ridurre i margini entro i quali sviluppare un dibattito sereno e possibilmente costruttivo”.

La Cisl, indipendentemente dalla vicenda più recente, aveva invece confermato la sua posizione di sempre attraverso un intervento del segretario territoriale Piero De Giorgio, molto duro nei confronti dei movimenti “pseudo – ambientalisti”. Subito dopo, De Giorgio però scrive che “la Cisl di Brindisi non vuole provocare ulteriori polemiche, ma crede che dopo il no al nucleare espresso dagli italiani,  anche della nostra provincia, nell’ultimo referendum, sia obbligatoria  una diversa scelta energetica, tra cui anche i rigassificatori; questa è vera democrazia!”.

“Oggi più che mai si deve tenere in debita considerazione la domanda della Lng, che viene incontro alle esigenze della comunità brindisina, ma in particolare – secondo il segretario territoriale Cisl – dopo che l’azienda ha dato risposte  affermative sia ad una nuova valutazione di impatto ambientale, sia  a tutto ciò che è stato richiesto all’interno della nuova procedura”.

“Ora in attesa del certificato della sicurezza sottoposto alla verifica del comitato regionale tecnico, aspettiamo con urgenza  una nuova conferenza dei servizi, la riconvalida delle autorizzazioni, cosa per altro che la Cisl di Brindisi ha sollecitato con una lettera aperta al ministro delle Infrastrutture Romani lo scorso 8 giugno 2011”.

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