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Amati: “Ospedale Br Nord in 2 anni, per scongiurare tagli e offrire eccellenza"

BARI - “In tema di Sanità non mi lascerò trascinare sul terreno delle polemiche spicciole. Sull’argomento ho già espresso pubblicamente, come mia abitudine, quello che penso. La contesa campanilistica non ha senso e continuando di questo passo, di Piano di rientro in Piano di rientro, si rischia la chiusura di tutte e due le strutture. Ostuni e Fasano, per bacino di utenza e qualità dell’offerta sanitaria espressa, meritano insieme a Cisternino un complesso ospedaliero di eccellenza. Tale prospettiva può essere garantita, anche in tempi brevi, soltanto dalla realizzazione del nuovo ospedale “Brindisi nord”. E’ su questo progetto che le comunità locali e gli operatori sanitari dovrebbero fare quadrato. Ed è su questa visione di sviluppo che si dovrebbe lavorare e concentrare gli sforzi”.

BARI - “In tema di Sanità non mi lascerò trascinare sul terreno delle polemiche spicciole. Sull’argomento ho già espresso pubblicamente, come mia abitudine, quello che penso. La contesa campanilistica non ha senso e continuando di questo passo, di Piano di rientro in Piano di rientro, si rischia la chiusura di tutte e due le strutture.  Ostuni e Fasano, per bacino di utenza e qualità dell’offerta sanitaria espressa, meritano insieme a Cisternino un complesso ospedaliero di eccellenza.  Tale  prospettiva può essere garantita, anche in tempi brevi, soltanto dalla realizzazione del nuovo ospedale “Brindisi nord”. E’ su questo progetto che le comunità locali e gli operatori sanitari dovrebbero fare quadrato. Ed è su questa visione di sviluppo che si dovrebbe lavorare e concentrare gli sforzi”.

La pensa così l’assessore regionale Fabiano Amati,  tirato in ballo nella controversia sulla paventata chiusura dei reparti di Ostetricia e Pediatria presso l’ospedale civile di Ostuni, e il contestuale accorpamento degli stessi allo stabilimento ospedaliero “Umberto I” di Fasano.

“Ho letto il comunicato della Federazione della Sinistra di Ostuni.  Mi ha colpito il riferimento, velato e tra le righe, a qualche politico che sarebbe fortemente interessato al rafforzamento del nosocomio fasanese. Personalmente, da fasanese, ho manifestato in pubblico il mio pensiero e non provo alcun imbarazzo a tornare sull’argomento, chiarendo ancora una volta come la penso. Piuttosto che dividerci periodicamente sulla chiusura o sul trasferimento di reparti o medicherie sarebbe opportuno che le comunità locali, insieme, profondessero le energie per affrontare in tempi rapidi la sfida del futuro e sollecitare con forza la realizzazione della nuova struttura di eccellenza Brindisi nord. Altrimenti la discussione rischia di impoverirsi parallelamente all’impoverimento dei nosocomi esistenti”.

Già, ma parliamo del futuro. A rischio è però il presente. “Anche sui tempi - ribatte Amati - è bene chiarirci.  Pubblicazione ed espletamento del bando possono avvenire nel giro di un paio di mesi. Questo consentirebbe nel giro di due anni di mettere su la nuova opera. Ripeto, sarebbe sufficiente concentrare gli sforzi e le battaglie su questo fronte piuttosto che dividerci su campanilismi sterili”.

E come la mettiamo con i lavori in corso per l’ampliamento dell’ospedale di Ostuni? “Non sarà la nuova ala dell’ospedale di Ostuni - afferma l’assessore - a rendere sufficiente l’offerta sanitaria del bacino territoriale a nord di Brindisi, scongiurando in futuro tagli e accorpamenti”.

La polemica sui paventati tagli previsti dal Piano di riordino, intanto, continua a montare. Da destra a sinistra. Anche il circolo di Carovigno del Prc – Federazione della Sinistra dice no al trasferimento dei raparti di ostetricia e chirurgia da Ostuni a Fasano. “Anche noi - si legge in una nota - ci opponiamo a questa scellerata eventualità, che sarebbe deleteria oltre che per la popolazione ostunese anche per quella di Carovigno.Infatti, oltre a sottoscrivere le motivazioni economiche e tecniche forniteci dal comitato e dai nostri compagni ostunesi, riteniamo che gli oltre 30 km che ci dividono da Fasano, siano una distanza troppo ampia da colmare. Soprattutto in casi di emergenze”.

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