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Venerdì, 26 Aprile 2024
Calcio

La squadra in difesa del mister, rientra l'esonero di Danucci. "Ora dodici finali"

Dopo l'esonero comunicato nella serata di ieri, i giocatori del Brindisi si schierano al fianco del loro allenatore. Il presidente Arigliano: "Orgoglioso di poter contare su un gruppo sano e marmoreo"

BRINDISI – La squadra scende in campo, stavolta in senso metaforico, per mister Ciro Danucci. Il Brindisi Fc fa un passo indietro rispetto all'esonero annunciato ieri sera (lunedì 6 febbraio) e conferma il tecnico sulla panchina biancazzurra. Decisiva la mobilitazione dei giocatori, che si sono immediatamente schierati a sostegno dell’allenatore, tramite il capitano Simone D’Anna. Tutti i componenti della rosa hanno assistito alla conferenza stampa convocata stasera dalla società per comunicare la riconferma di Danucci. Sono intervenuti il presidente Daniele Arigliano, il vice presidente Damiano Pozzessere, il direttore generale Pierluigi Valentini e lo stesso Simone D'Anna.

Particolarmente convulse e tribolate, dunque, le ultime 24 ore. Convulsa soprattutto la giornata di lunedì, quando la società ha maturato la decisione di sollevare Danucci dall’incarico, a seguito della sconfitta casalinga rimediata contro il Martina Franca: un ko che ha fatto sprofondare la squadra a otto punti di distanza dalla capolista Cavese, a 12 giornate dal termine del campionato di Serie D (girone H). 

Il presidente: "Obbligo di crederci fino alla fine"

La scelta, sofferta, è stata “dettata da mancanza di costanza nelle prestazioni”, ha dichiarato Arigliano. Il presidente ha in sostanza spiegato che non potendo più apportare modifiche all’organico, non si è avuta altra scelta che rimuovere l’allenatore. Lo si è fatto con l'obiettivo di dare uno scossone all'ambiente. “A febbraio – afferma Arigliano – più che mai a pagare è sempre l’allenatore”. Ma i calciatori si sono subito fatti sentire. E’ stato D’Anna a contattare il presidente, manifestando, a nome di tutti i compagni, la volontà di proseguire con Danucci. “Anche i giocatori con minutaggio vicino allo zero – dichiara Arigliano – si sono espressi a favore del mister”.

Dopo i contatti telefonici di ieri sera, stamattina la dirigenza ha incontrato i calciatori, raccogliendo le loro riflessioni. A quel punto c’è stato “un passo indietro nostro – prosegue il presidente – ma anche un passo in avanti loro (dei calciatori, ndr), sia dal punto di vista delle prestazioni che dell’aiutare il mister in questa ripartenza”. Arigliano si è detto certo di poter contare su un gruppo “sano, marmoreo, che non si scalfisce con nulla”. La presa di posizione della squadra “ci ha inorgoglito”. Il presidente rimarca come il Brindisi, pur fra risultati altalenanti, non sia mai stato dominato da nessun avversario. “Ora – afferma ancora il presidente – abbiamo 12 finali. Abbiamo l’obbligo di crederci fin quando la matematica non ci condannerà. I ragazzi sono consapevoli di aver dato tanto ma che probabilmente possono dare ancora di più”. 

I giocatori del Brindisi in sala stampa

Il dg Valentini: "Non ho capito i sentimenti della città"

Il direttore generale Valentini rivendica di aver scelto lui mister Danucci. “E’ una scelta – afferma perentorio – che rifarei senza se e senza ma”. Il dirigente torna sulla conferenza stampa in cui lo scorso novembre, a pochi giorni dal match casalingo contro il Barletta, asserì che la squadra si sarebbe imposta sui biancorossi (che in realtà poi espugnarono per 2-1 il Fanuzzi) e avrebbe vinto il campionato, rimarcando come Danucci fosse il miglior allenatore del girone. “Chiedo scusa alla città di Brindisi – sostiene Valentini – per l’incapacità di leggere i sentimenti della città. Metterci la faccia per me è sempre stato un motivo d’orgoglio. Non avevo capito che ci volesse un direttore generale con altre caratteristiche”. E a proposito del proclama sulla vittoria del campionato, Valentini precisa di non aver agito da “sbruffone”. “Mi sarei aspettato lo scherno dai tifosi del Barletta – afferma – ma non avevo previsto la valanga di insulti ricevuti dai miei tifosi”.  Il dg ricorda agli “odiatori seriali” che “dietro ai dirigenti e agli allenatori ci sono esseri umani”. “Noi – conclude – non siamo carne da macello”. 

D'Anna: "Facciamo mea culpa, dobbiamo dare di più"

Il vice presidente Pozzessere si è detto sorpreso per la reazione dei giocatori. “Se scossa doveva essere – dichiara - il fatto che sia partita dallo spogliatoio, non può che rendermi contento”. L’intero spogliatoio, appunto, come spiegato da capitan D’Anna, ha voluto letteralmente metterci la faccia, presentandosi nella sala stampa del Fanuzzi. “Se siamo in queta situazione – afferma l’attaccante - dobbiamo fare un me culpa. Ci dobbiamo prendere le nostre responsabilità. Se anche stiamo dando il 100 percento, non basta. Dobbiamo dare qualcosina in più”.

D’Anna ritiene che non vi sia ancora nulla di compromesso. “Mancano 12 partite, con 36 punti a disposizione. C’è distanza con la Cavese ma questo non ci mette paura. Sappiamo quello che possiamo dare. Da oggi in poi daremo sempre qualcosina in più”. In particolare si lavorerà per migliorare quello che finora è stato il più grande limite mostrato dalla squadra: la mancanza di cinismo sotto porta. Anche contro il Martina, infatti, sono state numerose le occasioni da rete sprecate. Già a partire dalla trasferta in programma domenica prossima a Lavello si dovrà passare dalle parole ai fatti. 
 

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