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L'Enel delle opportunità mancate

BRINDISI - E’ stato basket-spettacolo per tutto il primo tempo. I primi 20 minuti di gioco ad alto contenuto spettacolare avevano divertito i tifosi brindisini, fatto illudere e sperare in una clamorosa vittoria contro la capolista Sassari, letteralmente travolta e presa in velocità dagli incessanti attacchi dall’Enel Brindisi. La squadra di coach Bucchi alla fine del primo quarto aveva già realizzato 31 punti, quasi un record, ed aveva chiuso il primo tempo sul punteggio di 57-45 già numericamente vicino ad un risultato finale, bloccatosi poi sul 95-93 per la squadra sarda.

BRINDISI - E’ stato basket-spettacolo per tutto il primo tempo. I primi 20 minuti di gioco ad alto contenuto spettacolare avevano divertito i tifosi brindisini, fatto illudere e sperare in una clamorosa vittoria contro la capolista Sassari, letteralmente travolta  e presa in velocità dagli incessanti attacchi dall’Enel Brindisi. La squadra di coach Bucchi alla fine del primo quarto aveva già realizzato 31 punti, quasi un record, ed aveva chiuso il primo tempo sul punteggio di 57-45 già numericamente vicino ad un risultato finale, bloccatosi poi sul 95-93 per la squadra sarda.

Un primo tempo vissuto fra scroscianti applausi del pubblico brindisino, rivolti anche all’indirizzo dello stesso Sassari che aveva partecipato attivamente allo spettacolo, ma che aveva dovuto subire consistenti vantaggi dei brindisini (fino a + 14) per chiudere il primo tempo con un pesante -12. Tutto lasciava prevedere una serata a lieto fine, insomma, con il PalaPentassuglia in festa ed una vittoria prestigiosa a portata di mano contro la capolista del campionato che era scesa in campo priva di Easley e Thorton, un autentico grosso regalo per la  squadra di coach Bucchi.

Doveva considerarsi prevedibile, però, un secondo tempo diverso, con le difese delle due squadre più attente ed agguerrite, con gli attacchi che non avrebbero potuto più tenere lo stesso ritmo dei primi 20 minuti di gioco e che non poteva essere verosimile la tendenza ad un punteggio di ben oltre 100 punti, degno di una finale da Nba.  E così è stato un po’ per merito di coach Sacchetti  e molto per demerito dell’Enel Brindisi e delle scelte attuate dal coach Bucchi che hanno pesato come un macigno sul risultato finale. Il coach di Sassari ha ingabbiato i brindisini con una zonetta piccola piccola, una sorta di match up neppure tanto resistente, ma che ha prodotto effetti determinanti prima sul recupero dello svantaggio accumulato e poi per mettere a segno una vittoria che era sembrata insperata fino ad oltre  metà gara.

Un disastro tattico perfetto, invece, per l’Enel Brindisi che è andato maturando minuto dopo minuto fra l’incredulità di tutti i tifosi presenti che assistevano impotenti alla peggiore prestazione di Jeff Viggiano e nel contempo si chiedevano che senso aveva aver richiamato in panchina e “congelato” il capitano Ndoja nel suo momento migliore e dopo aver messo a segno 9 punti con un esemplare 3/4 da tre e trascinato la squadra ad un consistente vantaggio. La scelta di coach Bucchi ha avuto un doppio effetto negativo perché ha esposto Viggiano ad una pessima figura  concedendogli ben 29 minuti di gioco davanti al suo pubblico già pronto a rumoreggiare ed allo stesso tempo limitando a soli 17 minuti la presenza di Ndoja, rientrato poi in campo quando la squadra era già in difficoltà.

E’ stata azzardata e negativa la marcatura di Gibson in serata-no (incredibile per lui il finale 0/6 al tiro da tre punti) alle prese con lo scatenato  Drake Diener ed insufficiente quella di Reynolds su Travis Diener tant’è che i “cugini” terribili sono risultati i migliori in campo (53 punti in due  30 di valutazione personale) con i benestare di coach Buchi che non è riuscito a trovare le giuste misure per  limitarli. Anzi avendo insistito ad affidare  Gibson la stessa marcatura anche quando era carico di tre falli ha permesso a Drake una prestazione eccezionale e costretto lo stesso Gibson al quarto e quinto fallo.

E’ evidente che non sono state prese le giuste misure sui terribili “cugini” che tutti conoscono come autentici fuoriclasse ma che sono stati affrontati come fossero i “cugini di campagna”. Scelte discutibili ed inspiegabili anche quelle di tenere per troppo tempo in panchina Simmons e Grant, i migliori in campo, e non trovare il modo di utilizzarli consentendo agli esterni  avversari di imporre il proprio gioco, dominare la partita e determinare il risultato finale. Poi coach Bucchi dirà che “non a caso Sassari è la capolista del campionato”, dimenticando che alla squadra di coach Sacchetti mancavano Easley e Thorton, che  non a caso la capolista era andata più volte in svantaggio fino a -14 chiudendo il primo tempo a -12 e che, non a caso aveva subito ben 57 punti nei primi venti minuti di gioco.

La verità è che Sassari è stata un’altra opportunità mancata per fare un ulteriore salto di qualità in questo sia pure straordinario campionato disputato finora dall’Enel Brindisi ma che non per questo dovrà essere ricordato come quello delle grandi occasioni perdute.

 

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