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Sabato, 27 Aprile 2024

Antonio Decaro a Brindisi conferma la sua candidatura alle europee

Dopo le dichiarazioni della segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, il sindaco di Bari, in città per un incontro sull'autonomia differenziata, spiega: "Non me lo aspettavo, ma mi ha fatto piacere"

BRINDISI - A neanche 24 ore dall'annuncio televisivo della segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, Antonio Decaro conferma: sarà candidato alle elezioni europee con il Pd. Le dichiarazioni del sindaco di Bari arrivano poco prima di un evento che si tiene a Brindisi sull'autonomia differenziata, oggi, mercoledì 27 marzo 2024. Rispondendo alle domande dei cronisti, spiega il suo punto di vista, critico, sul ddl Calderoli. Poi, la domanda successiva non può che essere quella relativa al precedente annuncio di Schlein. "Sì, confermo". Dalle dichiarazioni di Decaro traspare un certo stupore, forse per i modi e i tempi, nonostante la notizia fosse nell'aria. "Mi ha fatto piacere", aggiunge. Quando poi le domande sfiorano l'argomento che - suo malgrado - lo vede protagonista in questi giorni, il sindaco fa capire che è atteso da una platea, che in effetti gremisce la sala "Gino Strada" di Palazzo Nervegna.

A introdurre l'argomento dell'incontro ci pensa Maurzio Bruno, compagno di partito e vicino ad Antonio Decaro. "Prima di iniziare voglio dedicare un ringraziamento a un amico straordinario, a un sindaco coraggioso e a un uomo delle istituzioni, che in questi giorni sta subendo un attacco forte, senza precedenti, ma lui non si arrende e non abbassa la testa". Il riferimento a Decaro è più che chiaro e la platea applaude convintamente. Dopotutto, è giunta a Bari solo due giorni fa la Commissione d'accesso nominata dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, per far luce su presunte infiltrazioni mafiose nell'amministrazione cittadina. L'arrivo segue il bagno di folla di Decaro in piazza del Ferrarese, seguito da ulteriori strascichi polemici a causa delle parole di Emiliano. Il presidente della Regione ha raccontato un aneddoto risalente all'epoca in cui era sindaco di Bari, mentre Decaro era un giovane assessore. Emiliano ha spiegato di aver incontrato, insieme a Decaro, la sorella del boss Capriati - dopo alcuni "problemi" legati alla nuova ztl in centro, conditi di minacce a Decaro -  e di averglielo "affidato". Decaro ha smentito, la sorella del boss idem.

L'uscita quantomeno intempestiva del presidente pugliese ha rinfocolato polemiche che tenevano banco da giorni. E precisamente dal 19 marzo scorso, quando "il ministro Piantedosi mi ha comunicato telefonicamente che è stata nominata la commissione di accesso finalizzata a verificare una ipotesi di scioglimento del Comune" di Bari, aveva spiegato lo stesso Decaro, dando la notizia. Tutto nasce dall'arresto di 130 persone, in seguito a un'inchiesta della Dda barese che aveva svelato presunte collusioni tra i clan e la politica, accompagnate da scambio di voto alle Comunali del 2019. C'è da dire che il procuratore della Dda aveva detto che in questi anni l'Amministrazione comunale aveva saputo rispondere alla criminalità organizzata. E che i due consiglieri arrestati nel blitz erano stati eletti con il centro-destra (una poi passerà in maggioranza). La nomina della commissione d'accesso non porta automaticamente allo scioglimento di un'Amministrazione, che si scioglierà in maniera naturale a breve, tra l'altro. E non era neanche automatica la nomina di tale commissione, ma era a discrezione del ministro Piantedosi. Questi elementi, uniti alla tempistica, hanno fatto dire a Decaro che ci si trova di fronte a "un atto gravissimo, che mira a sabotare il corso regolare della vita democratica della città di Bari, proprio, guarda caso, alla vigilia delle elezioni".

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