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Lunedì, 29 Aprile 2024

Gara nazionale di nuoto, anche un non vedente in vasca: la storia di Antonio Capeto

L'atleta paralimpico brindisino si è misurato con nuotatori normodotati presso lo Stadio del nuoto di Riccione, realizzando il suo record personale

Ha 36 anni, si chiama Antonio Capeto, è un brindisino doc e da non vedente affronta ogni sfida a testa alta. Antonio è un atleta paralimpico di successo, domenica 23 aprile 2023 ha partecipato alla sua prima gara nazionale, presso lo Stadio del nuoto di Riccione, con un risultato del tutto inaspettato, 55,26” nei 55 metri stile libero, infiammando gli spettatori sugli spalti. In gara erano presenti nove partecipanti normodotati, questo fattore non ha spento l’entusiasmo di Antonio che grazie alla sua energia e al suo entusiasmo è riuscito a ottimizzare la sua performance che gli è valsa un invito a una gara internazionale il prossimo 5 settembre 2023. 

Capeto è un uragano, pratica calcio a 5 a livello nazionale con l’Ascus Lecce e a livello internazionale con il Sanremo Liguria non vedenti, ha conseguito una laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche e  lavora presso la Provincia di Brindisi come impiegato. Come spiega nella video intervista, uno dei suoi obiettivi è quello di rappresentare un punto di riferimento ed essere d’aiuto ad altri non vedenti e alle loro famiglie. Antonio, ha superato tantissimi ostacoli, anni fa riusciva a vedere durante il giorno, mentre nelle fasi diurne la sua vista diminuiva notevolmente, ma grazie al supporto e al sostegno della sua famiglia, è riuscito a vivere tutto ciò che desiderava.

Antonio ha dichiarato: “E’ stato mio padre Damiano che all’età di otto anni mi ha buttato in mare, mentre eravamo in barca, questo mi ha permesso di imparare a nuotare”. Un gesto coraggioso da parte di un padre che ha avuto un impatto incredibile sulla vita di Antonio, spingendolo ad affrontare le sfide con coraggio e autodeterminazione, la stessa che ha permesso ad Antonio non solo di mantenersi a galla nel grande mare della vita, ma di nuotare verso i suoi obiettivi. Il messaggio che Antonio ci tiene a divulgare, destinato soprattutto a chi si chiude in se stesso e non affronta le sfide, è proprio quello di uscire, di fare esperienze magari partendo dallo sport, magari con il supporto, la spinta e l’incoraggiamento di familiari e amici che non devono frenare ma stimolare e sostenere.

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