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Tap-Snam, investimenti sui territori: 49 progetti da Brindisi e Lecce

Audizione oggi, giovedì 21 gennaio, in quarta commissione regionale. Presente il direttore del dipartimento sviluppo Domenico Laforgia

BARI - Conoscere le schede degli investimenti proposti con riferimento ai fondi Tap-Snam e statali avanzate dalle provincie di Lecce e Brindisi, è la motivazione che ha spinto il consigliere Fabiano Amati a chiedere l’audizione in IV commissione.  Alla seduta presieduta da Francesco Paolicelli sono stati invitati l’assessore allo sviluppo economico, il direttore del dipartimento sviluppo e i presidenti delle province di Lecce e Brindisi. Assente ai lavori l’assessore Delli Noci per impegni improcrastinabili. Il direttore del dipartimento Domenico Laforgia nel suo intervento ha parlato di vicenda complicata in cui la Regione ha avuto il ruolo di spettatore e mai nessun politico ha mai avanzato l’intenzione alla partecipazione. Ha proseguito dicendo che il progetto di realizzazione del gasdotto Tap è evoluto con forte contrasto, pervenuto da più parti ed è giunto ad ultimazione senza che nel frattempo la Regione avesse potuto fare una valutazione delle proposte di Tap e Snam.

Il direttore Laforgia ha sottolineato che la partita è stata gestita in modo schizofrenico dove il potere contrattuale della Regione si è ridotto al nulla e che adesso il governo è l’unico che può riportare le aziende a fare degli investimenti. Parliamo di aziende che hanno un fatturato di 1.500 milioni di euro annui che garantiscono in riferimento all’opera Tap un servizio di trasporto diretto di 10 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno dall’ Azerbaigian, il cui gas ormai raggiunge tutte le nostre case. Laforgia ha evidenziato che oggi nessuno vuole parlare di ristori ma di investimenti e la Regione è pronta ad accompagnare e supportare le varie richieste che provengono dai territori, soprattutto perché non è stato sottoscritto alcun contratto con il governo per fare gli investimenti. Ma al contrario durante gli incontri che si sono svolti lo scorso 30 novembre nelle prefetture di Lecce e Brindisi con il sottosegretario alla presidenza del consiglio Mario Turco, alla presenza dei presidenti delle provincie e dei sindaci di Lecce e di altri comuni interessati, è stato definito il tavolo sugli investimenti, dentro il quale far confluire le risorse che potrà mettere a disposizione Tap, ma anche utilizzare lo strumento del Cis e i fondi del Recovery Fund per redigere un programma di sviluppo del Salento, condiviso e integrato.

A tal fine è stato deciso che gli enti territoriali avrebbero inviato delle schede progettuali con gli importi degli investimenti che sarebbero state valutate dalle società Invitalia e Investitalia. La Regione ad oggi non è ancora a conoscenza del contenuto di tali schede progettuali, anche se ha avuto notizia da parte del sottosegretariato alla presidenza del consiglio che sono state inviate da entrambe le province. 
A confermare ciò sono stati il presidente della provincia di Brindisi Riccardo Rossi ed il capo di gabinetto della provincia di Lecce Andrea Romano, i quali hanno precisato che sono state inviate esattamente il 28 dicembre scorso. Le richieste contenute nelle schede progettuali inoltrate dalla provincia di Lecce ammontano a 280 milioni di euro in termini di investimenti che riguarderebbero 49 progetti che si svilupperebbero in azioni di rimboschimento, progetti sui siti Natura 2000, infrastrutture varie e scuole. Mentre la provincia di Brindisi ha intesto estrapolare dieci proposte contenute nel Cis che interesserebbero interventi per 80 milioni di euro.  Alla luce di quanto è emerso, il consigliere Fabiano Amati ha chiesto ai rappresentanti delle due province di inviare alla commissione tutte le schede progettuali complete di titoli e importo investimenti, al fine di dare la possibilità di poter esprimere il proprio punto di vista, considerato che sono già in fase di valutazione. 

“Attendo di conoscere il contenuto delle 49 schede progettuali, così da poter sostenere il finanziamento rapido degli investimenti, nella speranza che dette proposte avanzate dalle due province siano state condivise con i sindaci e che abbiano come obiettivo non il campanile ma il rendimento duraturo - ha dichiarato Fabiano Amati. Sono nel frattempo soddisfatto di aver udito parole importantissime dal professore Laforgia, che in qualche modo risarciscono le poche persone che in passato avvertivano, invano, sull’utilità dell’opera e sull’assurdità dello scontro messo in atto contro il gasdotto. Continuerò il mio impegno per salvare il salvabile - ha concluso Amati - chiedendo la collaborazione e la comprensione delle aziende interessate, in particolare Snam, azienda dello Stato, con la quale ci sono amministratori pubblici che addirittura si rifiutano di parlare"

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