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Gasdotto, “Comune di Brindisi rifiuta le opere di urbanizzazione che i cittadini chiedono”

I vertici di Tap-Snam sono stati ascoltati dalla prima commissione del Consiglio regionale pugliese nell’audizione convocata dal presidente Fabiano Amati su richiesta congiunta con i colleghi Paolo Pagliaro e Luigi Caroli

BRINDISI - “La questione di Brindisi è eclatante. Siamo noi a chiedere al Comune di poter fare quegli investimenti che ci hanno chiesto di fare sul territorio e non riusciamo a farli”. Questo il commento del direttore generale della Snam (una delle principali società di infrastrutture energetiche al mondo) Massimo Montecchiari constatazione del consigliere regionale e presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione, Fabiano Amati, del rifiuto da parte del Comune di Brindisi di sedersi al tavolo con Snam per concertare interventi di urbanizzazione sul territorio. 

I vertici di Tap-Snam sono stati ascoltati dalla prima commissione del Consiglio regionale pugliese nell’audizione convocata dal presidente Fabiano Amati su richiesta congiunta con i colleghi Paolo Pagliaro e Luigi Caroli. 

Gli interventi su cui il Comune di Brindisi pare non voglia discutere con le due aziende coinvolte nella realizzazione del gasdotto transadriatico Tap che approda a San Foca e si interconnette nel Brindisino alla rete gas nazionale Snam, da quanto precisa Amati si riferiscono a contrada Torre Rossa. Una zona a sud di Brindisi nei pressi di Tuturano spesso al centro di polemiche da parte dei residenti proprio per la mancanza di opere di urbanizzazione. 

“È incredibile. Snam chiede di fare investimenti di urbanizzazione a suo carico, peraltro chiesti dai cittadini, e i comuni fanno manfrina e si rifiutano di dialogare. E in questa assurdità spicca il caso Brindisi”. Scrive Amati. 

“Le proprie opinioni ideologiche non possono condizionare la funzione pubblica e i relativi doveri. Un sindaco non può infliggere un danno ai suoi cittadini per coltivare i suoi personali pregiudizi, arrivando a rifiutare un dialogo con una società pubblica come Snam, che si è dichiarata disponibile a realizzare le opere di urbanizzazione in un quartiere come quello di Brindisi-Torre Rossa". 

"Si preferisce tenere strade sterrate e buie, quartieri senza acqua e fogna, cioè prive di qualsiasi segno di civiltà, piuttosto che collaborare con una società pubblica che intende realizzare investimenti. E su tutto spicca, ovviamente, l’incapacità di realizzare le opere con fondi propri, la violazione di una gran quantità di leggi in materia di urbanistica, igiene e salute, e il rifiuto di assecondare un’opera come il gasdotto che, sino a prova contraria, è stato realizzato con autorizzazioni rilasciate ai sensi della legislazione vigente". 

"Si pone dunque un gran problema di legalità e civiltà, che almeno sulla carta dovrebbero essere patrimonio acclarato di tutti e che, invece, pare essere dimenticato da storie politiche che a parole si richiamano alla sinistra.  È stato davvero imbarazzante ascoltare un manager Snam confessare l’impotenza nel realizzare ciò che i cittadini chiedono; basti per questo pensare che mentre in quei quartieri le persone vivono oltre il limite della decenza e inquinando il suolo e la falda, parte della classe politica continua a marchiarli come loschi abusivi, dimenticando che gli insediamenti sono stati oggetto di un Piano di recupero approvato negli anni scorsi dalla Regione e che il Comune non riesce ad attuare”.

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