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Casale: nuova sede 118 non ancora attiva. Fi: "Buco nell'acqua del sindaco"

Prescrizioni dell'Asl: dovrà essere installato un container per l'entrata in funzione della postazione che sarà realizzata presso l'istitito Calò

BRINDISI – Non è ancora attiva la nuova postazione del servizio di 118 al rione Casale. Lo scorso settembre era stata dismessa la precedente sede situata presso l’ex delegazione comunale, nei pressi della chiesa Ave Maris Stella, che con i finanziamenti arrivati tramite un progetto Pon legalità sarà ristrutturata e riutilizzata come alloggio per migranti. I nuovi locali da destinare al 118 sono stati individuati all’interno dell’istituto comprensivo Calò. Ma l’immobile dovrà essere adeguato.

A seguito di un sopralluogo effettuato nei giorni scorsi, l’Asl ha infatti posto una prescrizione riguardante l’assenza di un’area spogliatoi per il personale operante che sia opportunamente separata dall’area destinata alla strumentazione medica. Come concordato con la stessa azienda sanitaria, il problema, da quanto si apprende dall’amministrazione comunale, sarà risolto con l’installazione di un container già nella disponibilità del Comune di Brindisi. Si tratterebbe quindi di un intervento a costo zero.

La questione riguardante il mancato ripristino del servizio di 118 a copertura dei rioni Casale, Paradiso e Sciaia è stata nuovamente sollevata nella giornata odierna (venerdì 5 novembre) da Forza Italia Brindisi, che denuncia il “silenzio assordante del sindaco Rossi”.  “Ci piace ricordare che lo stesso Rossi, non più tardi di qualche settimana fa – si legge in una nota a firma della coordinatrice cittadina di Forza Italia, Livia Antonucci - aveva annunciato un solerte ripristino del servizio mediante l’utilizzo dei locali dell’Istituto comprensorio ‘Calò’. Con altrettanta solerzia sono stati appaltati e successivamente eseguiti i lavori presso l’Istituto (Ça va sans dire, a spese di contribuenti!), ma purtroppo la Asl di Brindisi – si legge ancora nella nota - ha giudicato tale struttura ‘non idonea’. In buona sostanza, si tratta dell’ennesimo buco nell’acqua da parte del sindaco, altro che solerzia”.

“Nonostante sia trascorso il tempo sufficiente al ripristino del servizio – si legge ancora nel comunicato - ad oggi ancora non è dato sapere come andrà a finire la questione. Rossi non solo tace sull’argomento, omettendo la doverosa informazione ai cittadini dei tre rioni coinvolti, ma commette qualcosa di ancora più grave: sottovaluta la possibilità, auspichiamo remota, che ‘quel ritardo’ nell’intervento di primo soccorso possa costare caro a qualche cittadino”.

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