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"Il Piano di riordino della rete ospedaliera regionale in provincia è stato applicato parzialmente"

Riceviamo e pubblichiamo un documento congiunto firmato da Omceo Brindisi e associazioni brindisine destinato ai vertici regionali e a quelli della Asl di Brindisi

Riceviamo e pubblichiamo un documento congiunto firmato da Omceo Brindisi, associazione Cuore di Donna, Fondazione Di Giulio, Andos Brindisi, Forum Società Civile Ostuni, Ail Brindisi, Brindisi Cuore, Tribunale del Diritto del Malato Cittadinanza Attiva in cui si chiede ai vertici regionali e a quelli della Asl di Brindisi  l’esigibilità del regolamento regionale di riordino della rete ospedaliera n.14 del 2020

L’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Brindisi, congiuntamente con l'associazione Cuore di Donna, Fondazione Di Giulio, Andos Brindisi, Forum Società Civile Ostuni, Ail Brindisi, Brindisi Cuore, Tribunale del Diritto del Malato e Cittadinanza Attiva, riunitisi in data 09-01-2023, a seguito di una valutazione sulla situazione di grave disagio in cui versa il sistema sanitario della provincia tanto da aver spinto la stessa Asl a richiedere uno “stato di emergenza” alla Regione Puglia, prendono atto che il regolamento regionale n. 14 del 2020 che prevede il Piano di riordino della rete ospedaliera regionale in provincia non è stato applicato se non parzialmente.

Infatti, detto regolamento non ha trovato in provincia l’attuazione completa con la conseguenza della mancanza di oltre 130 posti letto che sarebbero oltre modo utili per decongestionare l’intero comparto sanitario della provincia, compreso quello dell’emergenza-urgenza (un esempio per tutti,  la discrepanza fra la previsione della dotazione dei posti letto della Terapia Intensiva. Piano della Regione 55 posti - ospedale Perrino  39 posti, 8 ospedale di Ostuni ed 8 Ospedale di Francavilla Fontana -  per un totale di 55 posti letto.  Effettivamente fruibili 16 a Brindisi, zero per Francavilla Fontana e zero per Ostuni)

Il servizio di Pronto Soccorso e di Emergenza-Urgenza rappresenta solo la punta dell’iceberg della carenza di personale della Asl tanto da spingere la stessa Azienda brindisina ad una richiesta, irrituale e discutibile, di proclamare lo “stato di emergenza”. Tale “stato di emergenza”, peraltro, non risulta essere stato mai effettivamente proclamato dalle autorità preposte e competenti. La Regione Puglia si è limitata ad invitare la Asl a “porre in essere tutte le azioni utili ad affrontare la situazione emergenziale” dichiarando “di procedure specifiche, validate dal referente rischio clinico, che ben definiscano ruoli e responsabilità”, concordando con la posizione dell’Ordine e delle associazioni firmatarie del presente documento, cioè l’indissolubile binomio del diritto alla salute e sicurezza delle cure previste dalle norme  costituzionali e di legge in vigore.                                                                                                                                                         Infatti, il ricorso a personale medico impegnato in altri reparti, specializzato in materie non equipollenti o affini alla Medicina di Emergenza-Urgenza,  apre un problema serio nella turnazione e nell’attività di quel reparto, allungando liste di attesa, rinviando e ritardando interventi e servizi a favore dei cittadini. Per non parlare del ricorso ad eventuali medici privi di alcuna specializzazione.

L’Omceo Brindisi e le associazioni firmatarie del presente documento, sollecitano e chiedono ai vertici regionali e a quelli della Asl di Brindisi l’esigibilità del regolamento regionale di riordino della rete ospedaliera n. 14 del 2020 - la garanzia della sicurezza delle cure erogate in ambito provinciale.

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