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Randagismo, approvate nuove norme: abrogata la legge del 1995

Il Consiglio regionale, dopo quattro ore di discussione, 35 emendamenti (la maggior parte dei quali del Governo) ha approvato con un solo astenuto il disegno di legge

Il Consiglio regionale, dopo quattro ore di discussione, 35 emendamenti (la maggior parte dei quali del Governo) ha approvato con un solo astenuto il disegno di legge contenente norme sul controllo del randagismo, dell’anagrafe canina e la protezione degli animali di affezione, con la contestuale abrogazione della legge regionale numero 12 del 1995, sempre inerente la tutela degli animali di affezione e di prevenzione del randagismo.

Il testo normativo scaturisce in conseguenza della sempre più incalzante esigenza, avvertita su tutto il territorio pugliese, di superare il contenuto normativo della legge regionale vigente e risalente al 1995, tenendo presente che le altre regioni hanno già da tempo introdotto nuovi modelli, nel solco di un approccio culturale che punta al benessere animale.

Il nuovo testo, inoltre, si adegua ai recenti interventi normativi nazionali, recepisce quelli comunitari che allargano le missioni di intervento normativo ben oltre i precedenti confini legislativi nazionali, ampliando gli ambiti di azione a tutte le specie animali contenute nei regolamenti comunitari. 
Recepisce anche le più recenti sentenze della Corte Costituzionale in particolare quella che nel 2016 ha dichiarato l’illegittimità della legge regionale vigente, la 12/1995 nella parte in cui impedisce ai privati di ottenere la concessione per canili e gattai.

Vengono definite le competenze della Regione, dei Comuni ai fini del risanamento o costruzione dei canili sanitari. Sono stabiliti i requisiti delle strutture di ricovero e gli obblighi dei gestori nella conduzione di queste strutture. Sono normati l’affido e l’adozione, la rinuncia e l’eutanasia, il recupero dei cani randagi, la protezione dei gatti, le competenze delle Asl e le prestazioni sanitarie.

È istituita l’anagrafe degli animali d’affezione e da parte della Regione e delle Asl è prevista la promozione della conoscenza e la diffusione dei metodi per il controllo della riproduzione degli animali. Sarà istituita una Commissione regionale che avrà il compito di coordinatore, sovrintendere e controllare gli interventi necessari all’attuazione della legge. Le attività delle associazioni per la protezione degli animali iscritte all’Albo regionale, non dovranno avere fini di lucro.

È regolamentata l’esposizione e la vendita di cani e gatti, così come l’addestramento e l’educazione. Viene tutelato il benessere di questi animali, consentendo il libero accesso ai giardini, parchi, luoghi pubblici, esercizi commerciali e sui mezzi di trasporto pubblico. Alla vigilanza sull’osservanza delle disposizioni contenute nel testo di legge sono preposto gli organi di vigilanza. 

Per il presidente Emiliano si tratta di una legge qualificante che punta alla riduzione della spesa pubblica ed al benessere degli animali di affezione. Per l’opposizione di centrodestra si tratta invece del “solito contenitore vuoto, una legge di principi, molti dei quali già contenuti nelle leggi dello Stato, ma soprattutto, così come recita la norma finanziaria, non sono previsti oneri a carico della Regione, ma scarica tutto sui Comuni e sulle Asl”.

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