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Venerdì, 26 Aprile 2024
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"Carenza d'organico insostenibile": vigili del fuoco pronti allo sciopero

Grido d'allarme delle organizzazioni sindacali su una serie di criticità che affliggono i comandi pugliesi. "Quotidianamente si assiste a numerosi rimpiazzi, diminuzione delle ferie, dispositivi di soccorso effettuati al minimo e con automezzi datati". Interrogazione di Mauro D'Attis al ministro Lamorgese

Ricorso quotidiano ai rimpiazzi. Diminuzione di ferie. Dispositivi di soccorso al minimo e con automezzi datati. Le organizzazioni sindacali dei vigili del fuoco lanciano un grido d’allarme in vista di un’estate 2022 che si preannuncia rovente sul fronte degli incendi boschivi. La carenza di personale che affligge i comandi pugliese è al centro dello stato d’agitazione proclamato lo scorso 23 aprile da parte delle segreterie e dei coordinamenti della Fns Vvf Puglia, Conapo Puglia, Uil Vvf Puglia, Fp Cgil VvfPuglia, Confsal Vvf Puglia e Usb Vvvf Puglia che rappresentano sindacalmente il 100 percento dei vigili del fuoco in servizio presso nel tacco d’Italia. Oltre alla proclamazione dello stato d’agitazione è stata contestualmente manifestata “la volontà di promuovere lo sciopero regionale della Puglia della categoria vigili del fuoco – si legge in una nota congiunta dei sindacati - in quanto in più occasioni negli ultimi anni, hanno rappresentato la preoccupante situazione legata alla carenza di personale direttivo, operativo ed amministrativo che affligge la direzione regionale Puglia ed i Comandi Vf pugliesi”. 

Carenza d’organico

La proclamazione dello stato d’agitazione scaturisce “dai preannunciati pensionamenti che avverranno nei prossimi mesi e che riguarderanno moltissime unità operative (in maggioranza del ruolo capo reparto e capo squadra) ed amministrative gravando ancor di più la carenza d’organico attuale, divenuta ormai insostenibile dagli operatori del soccorso pubblico”. Nel comunicato si rimarca come “quotidianamente infatti, in tutti i comandi, si assiste a numerosi rimpiazzi, diminuzione delle ferie, dispositivi di soccorso effettuati al minimo e con automezzi datati, e se ancora si riesce a garantire il soccorso è solo grazie allo spirito di abnegazione del personale operativo”.  “Alla luce dei dati statistici delle passate stagioni “calda” 2017-2021, c’è forte preoccupazione delle organizzazioni sindacali per il carico di lavoro che graverà sulle poche unità operative in servizio e soprattutto sull’inevitabile crescente rischio di potenziali infortuni”. 

Nodo formazione

I sindacati rimarcano inoltre “che oltre al servizio di Soccorso, la nostra direzione regionale Puglia e con essa prevalentemente i comandi di Bari e Brindisi, da almeno dieci anni, sono impegnati continuamente nella formazione per i nuovi Vigili in ingresso ovvero in corsi di specialità/specializzazione di carattere regionale e nazionale. Tale impegno nella formazione sottrae ulteriore personale operativo dalle esigue disponibilità regionali. Sul tema formazione e poli didattici – si legge ancora nella nota sindacale - vogliamo ricordare che nel mese di dicembre del 2013, l’allora sottosegretario Bocci accompagnato dal vice-capo dipartimento di Vvf Carlo Boffi parteciparono presso la direzione regionale Vvf Puglia alla cerimonia di intitolazione del ‘Polo Didattico della Puglia’ alla memoria del vigile del fuoco ‘Umberto Galatola’ prematuramente deceduto in servizio. Il medesimo sottosegretario esattamente 12 mesi più tardi, partecipò presso il comando Vvf di Brindisi alla cerimonia di inaugurazione della ‘Scuola di Formazione Nautica e del Soccorso Acquatico’. Ebbene a distanza di tanti anni ambedue le strutture di formazione non hanno ancora un riconoscimento ufficiale tramite decreto ministeriale che riconosca il loro status di ‘Scuole di Formazione’ e quindi la relativa attribuzione di una dotazione organica amministrativa ed operativa indipendente dai comandi di Brindisi e Bari ovvero dalla direzione regionale I Vigili del Fuoco pugliesi non sono più disponibili ad operare in queste condizioni”.

Il ricorso allo straordinario 

Questi dunque i motivi per cui il 23 aprile è stato dichiarato lo stato di agitazione. “In data 24 maggio 2022, presso la Direzione Regionale Vvf Puglia - fanno sapere ancora i sindacati - si è svolta la ‘procedura di raffreddamento’ tesa ad evitare lo Sciopero di categoria ed in quella sede abbiamo proposto di effettuare una mobilità ‘straordinaria’ per i comandi della Puglia per i ruoli e qualifiche dei Vf/Cs/Cr , del personale direttivo ed amministrativo atta a colmare le carenze d’organico. Inoltre abbiamo rappresentato che il ricorso allo ‘straordinario’, seppur utile, non può essere considerato più come strumento sufficiente a compensare carenze d’organico ormai strutturali dei comandi ed a compensare anche l’assenza del personale formatore impegnato a livello, nazionale e regionale per il raggiungimento degli obiettivi prefissati dall’amministrazione centrale senza contare che lo stesso ricorso allo ‘straordinario’ aumenta i carichi di lavoro del personale di conseguenza lo espone ad un rischio maggiore di infortunio ovvero incide sulla sicurezza dei lavoratori Vf!”

“Purtroppo, non avendo ricevuto risposte soddisfacenti, tutte le organizzazioni sindacali – si legge infine nel comunicato - in maniera convinta ed unanime non hanno conciliato ed hanno rimandato la vertenza a livello nazionale. Riteniamo giusto che la popolazione pugliese, le istituzioni e gli organi di stampa siano portate a conoscenza dell’attuale situazione dei comandi Vigili del Fuoco pugliesi! Siamo sicuri che le nostre rivendicazioni sono condivise dalla popolazione, la stessa che più volte ha dimostrato affetto e la massima considerazione nei confronti del Corpo nazionale dei vigili del fuoco”. 

D'Attis interroga il ministro

E il monito dei sindacati è stato raccolto dal deputato Mauro D’Attis (Forza Italia) promotore di una interrogazione a risposta scritta al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. Le preoccupazioni espresse dai sindacati “hanno fatto seguito –si legge nell’interrogazione, supportata anche dai deputati Elvira Savino, Labriola, Giannone e Rospi -  all’annuncio di prossimi pensionamenti che riguarderanno moltissime unità operative e amministrative, con conseguente aggravio della mole di lavoro a carico delle poche unità, operative e amministrative, in servizio che dovranno, tra l’altro, provvedere alla formazione del nuovo personale e tenere corsi di specialità/specializzazione di carattere regionale e nazionale”. 

“Si tratta di una situazione che – ad avviso di D’Attis - non può essere risolta mediante mobilità ‘Straordinaria’ per i Comandi della regione Puglia, strumento necessario ma non sufficiente a compensare carenze d’organico ormai strutturali: quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda adottare al fine di consentire l’effettivo potenziamento dell’organico del comparto vigili del fuoco della regione Puglia anche mediante lo stanziamento di nuove e maggiori risorse a tale scopo specificatamente destinate”. 

Articolo aggiornato alle ore 12.58 (interrogazione di D'Attis al ministro)
 

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