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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

Erosione delle spiagge: “La burocrazia regionale blocca l’innovazione”

Lettera aperta di Giuseppe Tamburrano, amministratore di una start up brindisina che ha inventato innovativi moduli a difesa delle spiagge

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta di Giuseppe Tamburrano, amministratore della Teti Srl, azienda con sede a Brindisi che ha inventato degli innovativi moduli contro l’erosione costiera già sperimentati con successo presso la riserva marina di Torre Guaceto e che hanno già ottenuto vari riconoscimenti, anche a livello internazionale. L’attuazione di questo progetto però si scontra con le lungaggini della burocrazia. Tamburrano in particolare si rivolge alla Regione Puglia, che ricopre un ruolo centrale negli iter autorizzativi. 

I numerosi articoli giornalistici sull’erosione costiera degli arenili confermano l’esistenza di un problema globale e, a quanto pare, ineludibile. A livello nazionale, sul Rapporto Spiagge 2023 edito da Legambiente, è riportata l’attuale situazione sull’erosione costiera in maniera puntuale e accurata. Si sono sprecati fiumi di convegni, studi ed ipotesi che, spesso ripetendosi, propongono soluzioni fantasiose e costose, soluzioni spesso naufragate nell’ irrilevanza, nel solo vantaggio economico del progetto o nella immediata, ma temporanea, illusione della soluzione. A quali caratteristiche dovrebbe rispondere una soluzione, che possa considerarsi tale, per la tutela degli arenili? Efficienza; Durata; Incidenza ambientale; Basso costo; Amovibilità nel periodo di fruizione dell’arenile; Utilizzo di materiali rigenerati; Installazione manuale; Consenso da parte di tutti gli attori interessati alla valutazione dell’installazione e degli effetti della stessa.

Moduli “salva spiagge” efficaci ma frenati dalla burocrazia: il caso di una Start up brindisina 

Tutti gli elementi sopra elencati rientrano positivamente nelle caratteristiche del sistema innovativo che proponiamo (www.tetisrl.org). La Regione Puglia, con una legge regionale del novembre 2022 ha avocato a sé le autorizzazioni per tutti gli interventi di protezione costiera e, su specifica richiesta di chiarimenti, ha assimilato l’installazione del nostro sistema a quello delle opere rigide, di non ritorno, richiedendo la procedura di Via ordinaria. Va da se che, con i tempi e i costi di questa procedura, viene meno l’attrattiva dell’adozione di questa metodologia per le peculiarità che la contraddistinguono: costi, leggerezza, amovibilità stagionale, rapidissimi tempi d’installazione.

Abbiamo ricevuto il plauso delle maggiori associazioni ambientalistiche. Il Wwf, membro del Consorzio dell’ Area Marina Protetta di Torre Guaceto, ci ha consentito  l’installazione , nel gennaio 2022, di un impianto sperimentale su una delle spiagge del consorzio, dichiarando, al termine del periodo sperimentale, una grande soddisfazione per i risultati ottenuti. Nel Rapporto Spiagge 2022 edito da Legambiente il sistema Teti è stato inserito nel cap.5 “Buone pratiche contro l’erosione costiera e per la gestione dei litorali”.

Numerosi sono stati i riconoscimenti, anche europei, ma nessun interesse proveniente da uffici istituzionali, preposti alla ricerca di soluzioni di merito. Percepiamo una sorta di marcata indifferenza, nonostante siano trascorsi alcuni anni dalla presentazione dell’invenzione e circa due dalla disponibilità sul mercato del dispositivo innovativo. La domanda più semplice che, sempre più spesso, ci viene posta dai non addetti ai lavori è semplicemente la seguente: Ma se funziona e tutto va bene perché non lo installate? 

Ci siamo dati due risposte probabili: ogni regione ha le sue leggi in termini di autorizzazioni ambientali nonostante i problemi siano comuni a livello nazionale; l’installazione viene associata ad altri sistemi perché non c’è una bibliografia di riferimento specifica, se non la nostra e, ci domandiamo, quale altra potrebbe essere visto che, nella forma e nella sostanza, è una soluzione inventiva e innovativa, mai sperimentata altrove.

Vorremmo effettuare, in serenità, delle installazioni già programmabili ma ricordiamo, a tal proposito, che siamo una start-up innovativa con ormai esauste risorse economiche, che teme l’eventuale intervento sospensivo da parte di qualche zelante funzionario di uno dei tanti enti che insistono in questo settore. C’è, per esempio, in merito ad una richiesta d’installazione, una conferenza di servizi ad Otranto che, per diverse ragioni, è in piedi da due anni. Ancora, l’Assessorato all’Ambiente della Regione Puglia, pur ricevendo sovrabbondanza documentale, su richiesta di un concessionario balneare di Gallipoli, non riesce né a giustificare né formalizzare le ragioni di merito di richiesta di una Via ordinaria.

Il risultato, positivo e conveniente, della nostra invenzione è frutto di un‘idea che, con fatica nella ricerca di risorse economiche per l’ingegnerizzazione, la prototipazione e la sperimentazione del primo impianto e con l’aiuto delle misure agevolative nazionali e regionali, abbiamo portato al mercato. Abbiamo la soluzione, abbiamo le richieste, come è possibile che tutto venga bloccato da un farraginoso iter burocratico che ostacola l’applicazione di questa innovazione che sfrutta semplicemente le naturali dinamiche del mare.

Ci domandiamo cosa dobbiamo dimostrare ancora e se è vero che, almeno nei limiti delle nostre abilità, si voglia risolvere il problema dell’erosione costiera degli arenili. Le stagioni autunnale e invernale sono quelle utili a far sì che la prossima estate i concessionari balneari non si trovino davanti all’ennesima riduzione di spiaggia. Restiamo disponibili ad un riscontro concreto da parte degli uffici della Regione Puglia e ci aspettiamo che le istituzioni supportino le soluzioni innovative anche da un punto di vista autorizzativo, oltre che di creazione dell’impresa.

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