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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

Riconversione Enel, i confederali: "Profonda insoddisfazione". Le proposte della Cisal

Le reazioni sindacali alla riunione sul futuro del sito di Cerano che si è svolta ieri a Roma. FIlctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec ribadiscono adesione a sciopero nazionale. Cisal FederEnergia propone un tavolo di concertazione

BRINDISI - Non tardano le reazioni alla riunione sulla riconversione del sito Enel di Cerano che si è svolta ieri a Roma. I sindacati FIlctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec si dichiarano insoddisfatti e ribadiscono l’adesione allo sciopero generale nazionale del personale Enel in programma venerdì prossimo, 8 marzo, con sit in presso piazza Santa Teresa.  Il sindacato Cisal FederEnergia avanza i propri spunti e le proprie proposte per avviare un tavolo di concertazione “partendo dalla convinzione che la transizione non debba unicamente guardare il miglioramento climatico ed ambientale, ma anche contribuire a ridurre le differenze sociali, garantire gli utilizzatori di energia ad ogni livello, costruire le varie fasi che saranno alla base dei nuovi equilibri energetici futuri”.

Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec: "Non ci sono investimenti"

“Enel – si legge in una nota congiunta dei sindacati  FIlctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec - si è trincerata dietro al segreto industriale, per non confermare che non c’è alcun investimento, ad eccezione di un po' di accumulo di energia, che Terna, potrebbe prevedere nel polo elettrico di Brindisi”.   

“Enel dichiara – proseguono i sindacati - che i tre gruppi di produzione sono fermi e disponibili al funzionamento, ma che Terna non li fa funzionare. A livello sindacale, invece, è stata riportato che gli impianti sono fermi da settembre 2023, caldaie, turbine e alternatori, sono stati posti tecnicamente in ‘conservazione’ e non ci sono più certezza su nessuno degli investimenti annunciati, né rinnovabili idrogeno verde, Enel Logistic e i progetti di logistica sul porto”.

Durante l’incontro è emersa l’ipotesi di un accordo di programma per Brindisi, ma nel piano industriale Enel, denunciano ancora i tre sindacati, “non ci sono investimenti”. I sindacalisti rimarcano la necessità di “invertire una tendenza, bisogna garantire la produzione con impianti italiani, non è sostenibile rincorrere alla dipendenza con oltre 8.000 Mw da altri Paesi, bisognerebbe rendere ‘essenziali’ gli impianti di Cerano oggi a Carbone, domani a gas con la prevista e autorizzata centrale a ciclo combinato, il Governo deve esprimersi su scelte e Politiche Industriali che mancano”. 

“A Brindisi - dichiarano Antonio Fratini (Filctem Cgil), Ugo Galiano (Flaei Cisl) e Carlo Perrucci (Uiltec Uil) - a questo punto i lavoratori Enel di Brindisi, hanno un motivo in più per aderire allo sciopero generale nazionale di venerdì 8 marzo, e allo sciopero delle prestazioni straordinarie che terminerà il 24 marzo, contro i mancati investimenti previsti nel nuovo piano industriale in tutte le società del gruppo, le scelte aziendali, che rischiano di pregiudicare il ruolo di Enel, che deve essere la protagonista nel nostro Paese per la transizione energetica e digitale, l’elettrificazione dei consumi ed i progetti previsti del Pnrr che avranno un enorme impatto sui suoi ricavi se sarà capace di cogliere le sfide future tramite gli investimenti sugli asset e sulle persone”. 

Le proposte della Cisal FederEnergia

Angelo Petroli, segretario della Cisal FederEnergia, formula pareri e indicazioni che possano costituire parte integrante del documento conclusivo di attuazione dei programmi di trasformazione del sito di Brindisi. 

Queste le proposte: “coinvolgimento della società Terna al fine di ottenere il mantenimento di due gruppi di produzione fino a data oltre il 2025 in modalità disponibile e pronti alla messa in servizio per cause di forza maggiore con conseguente remunerazione dei costi a carico del gestore   della rete nazionale; “smantellamento e bonifica dei gruppi 'Zz coinvolgendo le imprese locali, che nel frattempo debbono ampliare il loro settore merceologico ed utilizzare esclusivamente manodopera già presente che deve essere interessata da mirati precorsi di riqualificazione professionale”; “emanazione di un decreto emergenziale che preveda la cassa integrazione in deroga per quei lavoratori de11’indotto che non dovessero ritrovare occupazione sino al raggiungimento del primo requisito pensionistico”.

E poi: “realizzazione con impiego esclusivo delle attuali maestranze, di un Hub ibrido con impianti solari, eolici e sistemi di accumulo, nonché la messa in cantiere della nuova Zona Franco Doganale seguendo la formula della partnership controllata come già annunciato da tempo”; “Assicurare interventi di miglioramento e riduzione delle emissioni dei due gruppi che resteranno disponibili con l’intento di mantenere invariati gli attuali occupati”; “estensione temporale per i dipendenti Enel dell’attuale accordo sull’isopensione (art. 4 Legge Fomero) o riproposizione dello stesso”: “costituzione di un gruppo di lavoro formato da rappresentanti dei comuni limitrofi alla Centrale per studiare e poi realizzare interventi di recupero e riqualificazione del territorio a partire dalla promozione di nuovi insediamenti turistici compatibili con infrastrutture moderne in grado da creare quella nuova ricettività che purtroppo si è persa da tempo”.

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