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Sabato, 27 Aprile 2024
Economia Torre Santa Susanna

"Il Sud del Brindisino si unisca e punti sull'archeologia 'agreste'. E' questa la nostra forza"

Mentre il Nord del territorio è sulla cresta dell'onda da anni nel turismo, "premiato" anche con il G7, il resto arranca: intervista all'avvocato Raffaele Missere, che lancia la sua proposta

TORRE SANTA SUSANNA - Nell'ormai lontano 2005 Adriano Celentano lanciò un altro dei suoi tormentoni, dividendo il mondo in "rock" e "lento". Sono due categorie che si possono adattare a varie situazioni e a varie tematiche. Se per l'icona della musica italiana è facile intuire quale sia la sua preferenza, non è detto che qualcuno non preferisca l'altra categoria. "Parliamoci chiaro, il Nord del Brindisino è rock. Noi siamo lenti". Pensieri e parole (tanto per rimanere in tema musicale) dell'avvocato torrese Raffaele Missere, già esponente politico e autore di libri storici sul territorio, impegnato nel rilancio non solo della sua Torre Santa Susanna, ma anche dei paesi vicini. Purché si "faccia quadrato".

E che Fasano, Ostuni e anche Carovigno siano rock da tempo, è cosa nota. Basti pensare al G7 del prossimo giugno a Borgo Egnazia. O alla fama della Città Bianca. Lo stimato e noto professionista decide di esporre la sua proposta dal suo studio, circondato da tamburelli con gechi e tarante, ma anche con i volti dei briganti meridionali. Tra un libro di storia locale e un pezzo d'antiquariato scovato in qualche mercatino, l'avvocato Missere risponde alle domande e lancia la sua proposta: che i Comuni della fascia Sud - e lenta - facciano quadrato riscoprendo l'archeologia "agreste", che è la ricchezza del territorio. E così l'ospitalità - per i più smart, "hospitality" - potrà fare da volano per l'economia locale, in un connubio con la vocazione agricola propria di queste terre.

Si parla spesso di differenze tra Nord e Sud in Italia. Ma anche in provincia di Brindisi questa differenza è tangibile. A Fasano a giugno ci sarà il G7. E qui che ci sarà?

"Niente. Il deserto... sembra il Sud del Sud. C'è una fascia di Comuni - non me ne vogliano gli abitanti - che va da San Donaci a Erchie, passando per Torre, San Pancrazio, San Donaci, etc., che vive in modo lento e che non riesce a superare un gap negativo, che porta questa terra a essere relegata in una 'zona B' del vivere, sia sociale che economico".

Grotte nel Brindisino, dal libro di Antonio Trinchera

Eppure il deserto è solo metaforico. A ben vedere, come testimoniano ad esempio i libri del dottor Antonio Trinchera, la ricchezza storica è innegabile. Che è accaduto dunque?

"E' successo che nessuno, eccetto alcuni, conosce ciò che il terreno di questa nostra zona nasconde in termini archeologici, storici, culturali. Il limitone dei Greci (un'opera difensiva costruita dai Bizantini, ndr) è parte del nostro territorio comunale, interessa anche Oria, Cellino. Ci sono i segni del passato, di tante civiltà. Ci sono segni della preistoria, resti di templi greci. Qui da noi sono venuti i Romani, gli Svevi, gli spagnoli".

Quindi non si è saputo sfruttare questa ricchezza che viene tramandata dal passato?

"Direi proprio di no. C'è stato un sovrapporsi di storia che andrebbe recuperato. I Bizantini, per esempio, hanno introdotto da noi gli oliveti razionali. Perché non usare ciò che fu usato da loro, tipo le chiese ipogee, i templi, che loro già trovarono? Ecco, recuperare e conoscere, questo serve. Non solo per la conoscenza fine a se stessa (comunque encomiabile), ma anche per mostrare come sia possibile, attraverso queste azioni, promuovere l'economia".

In questa fascia ci sono comuni a vocazione agricola, come la sua Torre, e altri che avrebbero anche una vocazione turistica, come Oria. Perché il turismo non decolla?

"Bisogna educare alla conoscenza, lo ripeto. Non per ergersi a educatori, ma per lanciare un seme di curiosità. Se la voglia di vedere si diffonde, si può creare una catena virtuosa che possa interessare sempre più persone, facendo nascere qualcosa di stabile. Magari attraverso le 'pietre' si può creare una nuova economia. Abbiamo perso gli uliveti con la Xylella. Bene, lì sotto si scoprono, non di rado, resti del passato, necropoli, chiese ipogee, costruzioni alto-medievali".

Attraverso le sue parole viene descritta una terra ricca, ma ancora "vergine" per molti suoi stessi abitanti. E' corretto?

"Io stesso ho scoperto dell'esistenza di un villaggio ospedaliero dei Cavalieri di Malta, che si trova nei pressi dell'intersezione tra la Cellino-Oria e la Torre-Latiano. Da ragazzino aiutavo mio padre a tirare su i muretti a secco, lui era un maestro in questa arte. E io vedevo delle piastrelle con delle strane croci. Ecco, dopo aver studiato ho capito tutto. C'era una civiltà dell'ospitalità, dell'assistenza ai pellegrini, che si andavano a imbarcare a Brindisi o a Porto Cesareo, alla volta della Terra Santa".

Colonna romana nel Brindisino, dal libro di Antonio Trinchera

Visto che ha introdotto il tema dell'ospitalità, qual è secondo lei il piano d'azione per il rilancio?

"Ripeto: non si tratta solo di sete di conoscenza per soddisfazione personale. E' partire dalla conoscenza mia e di Antonio Trinchera, per esempio, per spingere questi Comuni a unirsi. Magari in un consorzio, magari in qualche altra forma, un progetto unico insomma, per realizzare un percorso turistico che porti una nuova economia sul territorio. Perché, finché non crescono i nuovi impianti negli uliveti, questi purtroppo non ci daranno da che vivere".

Lei ha parlato di archeologia agreste, con i fatti. Come si può legare al turismo? Specie se lento.

"Immaginiamo se si riuscisse a scoprire - nel senso fisico del termine, a portare alla luce - il 50 per cento di ciò che ho visto e che so che esiste. E ancora: se si riuscisse a renderlo fruibile ai più. Potremmo avere visite, turismo locale e anche internazionale, a un prezzo inferiore rispetto al Nord della provincia, specializzato in un turismo d'élite. Ecco, i nostri paesi potrebbero avere una vita sicuramente migliore, ma senza impelagarci in grossi progetti. Qua non ci sono grandi infrastrutture, ma potremmo generare una nuova economia, collegata certamente a una economia più ricca. Dopotutto, loro sono rock e noi lenti? E allora cerchiamo di sfruttare questo aspetto". 

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