"Comune di Brindisi, tra la Giunta e il Consiglio manca l'intesa"
Il commento di Franco Leoci: "Scarsa collaborazione fra i due organi dell'Amministrazione, per cui alcuni atti dell'esecutivo restano sconosciuti ai consiglieri"
Si è avuto modo di rilevare che taluni atti pubblici gestionali, assunti dal Comune di Brindisi ed aventi notevole rilevanza nei confronti della comunità amministrata, appaiono non completamente motivati sul piano del diritto e della forma tanto da essere “osservati” dagli stessi organi di controllo interni ed esterni alla amministrazione.
Ho avuto occasione di trattare l’argomento delle funzioni normativamente previste fra Organi politici ed amministrativi dell’Ente Locale ed ora appare utile più che mai riprendere il discorso nell’intento di stimolare un raccordo operativo, privo ormai di concretezza, fra detti Organi nell’adozione di atti amministrativi finalizzati all’insegna di una gestione efficiente, efficace ed economica. E’vero che la normativa sugli enti locali è particolare, come pure vero è che gli amministratori ed i componenti il consiglio comunale sono impegnati ad acquisire tutte le conoscenze amministrative relative all’operatività dell’incarico ricevuto,diversamente dall’apparato burocratico che ben conosce le “regole” cui deve sottostare.
In relazione a tanto, sono fuor di dubbio le responsabilità anche per eventuali danni erariali, per esempio sull’adozione del le delibere giuntali datate 2/11/16 e distinte con i nn. 135-136-137 e 140, peraltro sottoscritte dal vero garante legale delle stesse e cioè il nuovo segretario generale del Comune, Giuseppe Salvatore Alemanno: trattasi di provvedimenti (sicuramente giusti anche se tardivi) di diverso utilizzo di mutui concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti e non conosciuti dal Consiglio. E’ questo solo un esempio della mancata intesa collaborativa fra gli Organi suddetti, volendo tralasciare la recente iniziativa di una interrogazione, resa al Consiglio da parte un gruppo politico e dalla quale si evince macroscopicamente lo stato di non conoscenza di rilevanti fatti da parte di consiglieri.
Queste funzioni fra i due organi devono immediatamente cessare, tempo permettendo, instaurando un nuovo rapporto collaborativo, nel rispetto dei ruoli assegnati dalla vigente normativa e dai regolamenti comunali, onde evitare, a mo’ di esempio, che delibere di palmare responsabilità come quella di Giunta n.98 del 17 ottobre 2016 resti sconosciuta dall’Organo assembleare oltre che dal Collegio dei Revisori. Naturalmente, appartiene quasi esclusivamente ai due Organi porre in essere le azioni ritenute utili e necessarie per riportare a norma i provvedimenti ritenuti illegittimi e per il superamento delle eventuali irregolarità fonte di danni erariali.