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Martedì, 30 Aprile 2024
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Bms, Arigliano contesta la sua revoca: "Infondate le motivazioni del sindaco"

Adesso è ufficiale. Il sindaco Mimmo Consales ha comunicato quest'oggi (22 ottobre) all'avvocato Francesco Arigliano, l'avvio del procedimento di revoca dalla carica di amministratore unico della Brindisi Multiservizi per il venire meno del rapporto di fiducia. Il diretto interessato replica: "Ritengo queste motivazioni deboli e infondate"

BRINDISI – Adesso è ufficiale. Il sindaco Mimmo Consales ha comunicato quest’oggi (22 ottobre) all’avvocato Francesco Arigliano, l’avvio del procedimento di revoca dalla carica di amministratore unico della Brindisi Multiservizi. “La procedura – si legge in una nota stampa firmata dallo stesso sindaco - è frutto di un insieme di comportamenti e atti, tutti di profilo gestionale, inadeguati e discutibili, nonché inficianti e lesivi del carattere fiduciario del rapporto tra rappresentante della società e organo che ha proceduto alla nomina”.

Ma Arigliano, contattato da BrindisiReport, contesta risolutamente le motivazioni addotte dal sindaco. “Da un lato sono tranquillo – dichiara Arigliano – dall’altro resto perplesso per queste motivazioni, che ritengo assolutamente deboli e infondate”. Ad Arigliano, da quanto appreso, viene contestato di aver fatto ricorso allo strumento del decreto ingiuntivo per recuperare una parte dei crediti non riconosciuti dall’amministrazione comunale. Il sindaco Mimmo ConsalesL’amministratore spiega che si tratta di un’azione giudiziaria prevista dal codice civile, che in alcuni casi estremi è stato quasi obbligatorio intraprendere.

“Si tratta – prosegue Arigliano – di un atto di garanzia dell’amministratore, che ha fatto una scelta impopolare, perché non si è voluto assumere determinate responsabilità”. E’ infatti evidente che se Arigliano non avesse attivato tutte le misure più opportune per salvaguardare lo stato patrimoniale della società, se ne sarebbe poi assunto la responsabilità erariale, in caso di fallimento. L’avvocato rimarca di aver chiarito la sua posizione nelle sedi istituzionali della conferenza dei capigruppo, del comitato di governance e del consiglio di amministrazione.

“Ho agito – afferma ancora Arigliano – seguendo dei principi quasi elementari. Mi stupisco davanti alla incapacità di comprendere certe cose banali”. Il professionista ha adesso cinque giorni di tempo per presentare le proprie contri deduzioni, nell’ambito di un iter che interesserà anche la conferenza dei capigruppo e il comitato di governance della partecipate. Arigliano cercherà di dimostrare “l’assoluta infondatezza” delle inadempienze ravvisate dal sindaco.

Con il primo cittadino, ormai da tempo, i rapporti pare non fossero idilliaci.“Ma la fiducia personale del sindaco – spiega ancora l’amministratore di Multiservizi – non va confusa con quella tecnica. Da questo punto di vista, non penso di aver demeritato la fiducia”. Arigliano ricorda che negli ultimi mesi erano stati mossi i primi passi per il salvataggio della società, attraverso il conferimento misto fra beni immobili e liquidità. “Ma affinché si raggiunga questo obiettivo – afferma l’avvocato – va seguito un determinato procedimento tecnico. E c’è il pericolo che determinati ostacoli possano compromettere certe situazioni”.

Francesco Arigliano-2Arigliano assunse le redini della società in house nel luglio del 2013, dopo la revoca del suo predecessore, Teodoro Contardi. “Mi sono ritrovato – dichiara Arigliano – con una zavorra di quasi quattro milioni di euro di pregresso, che mi ha impedito di amministrare con la gestione corrente. Nonostante queste difficoltà, la mia gestione, nel secondo semestre del 2013, ha prodotto 198mila euro di utili, rispetto alle 704mila euro di perdite del primo semestre".

"Fino al 31 agosto 2014 - prosegue Arigliano - ho realizzato un risparmio di 950mila euro. Siamo passati da 7mila euro a mille euro mensili di spese telefoniche. Il personale costa meno di quello che costava prima. Mi sono subito attivato laddove ho trovato delle zone d’ombra. Questi e altri dati contabili evidenziano una gestione abbastanza efficiente, nonostante quella zavorra di 4 milioni di euro. A questo punto – conclude Arigliano – mi rimetto alle persone dotate di equilibrio e capacità politica, per valutare se io possa meritare o meno un comportamento di questo genere. Ritengo che più di qualcuno mi appoggia e continuerà a farlo”.

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