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"Il giudizio negativo della città su una gestione dai troppi vuoti"

Alla notizia dell'azzeramento della giunta comunale da parte della sindaca Angela Carluccio l'unica curiosità è stata quella di andare a leggere i commenti del popolo della rete postati in calce agli articoli dei giornali online pubblicati su Fb

Alla notizia dell'azzeramento della giunta comunale da parte della sindaca Angela Carluccio l'unica curiosità è stata quella di andare a leggere i commenti del popolo della rete postati in calce agli articoli dei giornali online pubblicati su Fb, poco rilevando le sorti personali dei singoli assessori, figure che, insieme a quelle dei consiglieri comunali sia di maggioranza sia di opposizione, non fanno più storia, tanto che molti brindisini non ne conoscono neppure i nomi

Commenti unanimemente negativi su un sindaco e la sua amministrazione che non si leggevano neppure ai tempi di Mimmo Consales il quale, nonostante tutto, riuscì a raccogliere intorno a sé, almeno fino al giorno degli arresti, un certo gruppo di fan. La sindaca, invece, è brava soprattutto ad esasperare in negativo i giudizi su di essa e sui politici che la sostengono. Più la sindaca si presenta da mamma sociale in fascia tricolore e ancor più tradisce il vuoto amministrativo e politico che la caratterizza, trasmettendo nei brindisini il convincimento che la città affonderà irrimediabilmente nel disastro.

È evidente uno stile di governo da prima cittadina accettato, voluto, probabilmente già al momento della candidatura: esternarsi curando una certa immagine alla Rania di Giordania versione locale, ma delegando totalmente ad altri le scelte sulla città e sull'amministrazione. E siccome per il potere vale quanto affermò Aristotele per la natura, cioè che “aborre il vuoto”, ecco che ogni spazio lasciato libero viene riempito da chi ben conosce i meccanismi dell'apparato comunale, dei servizi da gestire, degli appalti, del bilancio, delle effettive risorse a disposizione, dei finanziamenti e dell'organigramma di palazzo.

E chi li conosce meglio di tutti se non i dirigenti comunali? Chi più di essi ha continuato ad interfacciarsi con il personale interno, con gli appaltatori, con le società partecipate e con gli utenti, anche quando i politici si succedevano tra un'elezione e l'altra? Chi rappresenta la memoria storica dell'Ente della quale è completamente sprovvisto il personale politico, il quale, piuttosto che impegnarsi a studiare le carte e le problematiche comunali, alla fine sceglie la via più comoda del rivolgersi sottomesso al burocrate percepito come onnisciente e onnipotente?

Mai come in questo momento la eterogeneità della maggioranza ha lasciato tanto spazio a chi nel Comune svolge ruoli non sottoposti al giudizio del popolo e quindi non vagliabili elettoralmente. Per chi comanda davvero a Brindisi ben vengano le lotte intestine tra le diverse fazioni politiche. Nel caos e nella instabilità, soprattutto della giunta, l'ora delle delibere scocca comunque e la predisposizione di tali atti amministrativi non la fa certamente l'assessore. E così, quando ogni assessore si troverà davanti le delibere le approverà, perché gli verrà detto che stanno per scadere dei termini, che si perderà un finanziamento e che non c'è tempo da perdere.

Dopo due sindaci arrestati, ciò che indigna di più è la crescente inadeguatezza dei politici neoeletti o neonominati. Si ha la netta sensazione che chi succede nelle varie cariche istituzionali abbia un approccio superficiale con la funzione da svolgere e gli atti amministrativi da adottare.  Nel caso specifico dell'amministrazione Carluccio, poi, ad aggravare tale stato di inadeguatezza ha inciso la presenza di due persone con ruolo politico e una con ruolo tecnico: Michele Errico, Francesco Silvestre e Giuseppe Salvatore Alemanno.

I primi due, di indubbia statura professionale e morale, sono scivolati sull'insidia della presunzione che è sempre in agguato verso i migliori. Ma davvero Errico e Silvestre si erano illusi di poter dare un contributo efficace ad una maggioranza così caotica e variegata e a un sindaco così debole? Davvero avevano creduto che chi agisce dietro le quinte avrebbe permesso loro di operare serenamente alla luce del sole?

Michele Errico che ci tiene tanto all'ambiente e al porto di Brindisi davvero pensa che se Marcello Rollo e Massimo Ferrarese dovessero fare accordi regionali o nazionali contrari alla sua idea di territorio, la sindaca opterà per lui piuttosto che assecondare i suoi principali e originari sostenitori? E infine il neosegretario generale Alemanno si è reso conto che ora sta a Brindisi e non più a Noci o Putignano? In una città che affonda nella spazzatura e in altri gravi problemi?

Dopo l'accordo alla Provincia tra Pd e Forza Italia c'è da aspettarsi di tutto, anche un allargamento della maggioranza a partiti politici di opposizione pur di non andare a casa. Ad ogni modo una cosa è certa: la pazienza di questa città è davvero al limite. La sindaca non dimentichi che è stata votata da poco più del venti per cento dei brindisini.   

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