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Confronto tra esperti sul Piano Urbanistico: "Per Brindisi un'occasione d'oro"

BRINDISI – L'obiettivo è riuscito, il dibattito è stato aperto, il confronto vivace, perchè tutti hanno compreso l'importanza del bivio di fronte al quale si trova Brindisi, alla vigilia della redazione del Pug, il Piano Urbanistico Generale, destinato a cambiare - in tutti i sensi - il volto alla città.

BRINDISI – L'obiettivo è riuscito, il dibattito è stato aperto, il confronto vivace, perchè tutti hanno compreso l'importanza del bivio di fronte al quale si trova Brindisi, alla vigilia della redazione del Pug, il Piano Urbanistico Generale, destinato a cambiare - in tutti i sensi - il volto alla città.

Perseguendo lo scopo di un dialogo costruttivo tra le parti, l'associazione cittadina “Sviluppo e lavoro” aveva organizzato presso la sede di via Lata un incontro sul tema urbanistico, invitando tecnici, professionisti ed esperti del settore. Tutti insieme, per formulare proposte, far emergere idee e – perchè no? - anche qualche critica per ciò che non è ancora stato fatto o pensato.

Alle introduzioni del consigliere regionale Giovanni Brigante e del consigliere comunale Antonio D'Aprile, ha fatto seguito un lungo intervento dell'assessore comunale all'Urbanistica Tonino Bruno, e poi si sono susseguiti i pareri di chi ha deciso di prendere attivamente parte al dibattito. “Su questi argomenti non dovrebbero nemmeno esserci bandiere politiche”, ha detto Brigante. “E comunque, anche nel ruolo che ricopriamo, occorre sempre sapersi mettere in discussione e cercare il confronto con i tecnici”. “Per la città di Brindisi è un momento fondamentale – ha aggiunto l'architetto D'Aprile -, e bisogna saperlo cogliere al volo”.

Concetto, questo, ripreso anche dall'assessore all'Urbanistica Bruno, che non ha risparmiato qualche critica “per un territorio mai come adesso aggredito da interessi”. Parole non certo di elogio per gli investimenti sul fotovoltaico: “Mi assumo la responsabilità di quel che dico, ma sono state attuate leggi criminose in favore di un investimento i cui rischi sono stati sottovalutati. Proprio in questi giorni un'azienda ha firmato un protocollo d'intesa con i coltivatori iscritti ad un'associazione. Ormai il rapporto è direttamente tra impresa e proprietario terriero? Ma così è la sconfitta della politica, che invece deve riappropriarsi del proprio ruolo e garantire reali opportunità di sviluppo alla propria gente. Il Piano Urbanistico può servire anche a questo. Serve un coordinamento vero e proprio, e il territorio deve diventare realmente attrattivo o i capitali dei privati non arriveranno mai”. Per concludere con un avvertimento chiaro: “Brindisi non avrà altre opportunità: o si coglie quest'occasione di miglioramento della qualità urbana, o resteremo fuori da qualsiasi logica competitiva”.

Critico ma al tempo stesso propositivo è stato l'intervento dell'ex vicepresidente del Consiglio regionale Carmine Dipietrangelo, che ha affermato: “Innanzitutto non sfugga a nessuno che certi compiti spettano a chi ha potere decisionale in politica. Quindi è proprio l'attuale giunta comunale a doversi assumere le proprie responsabilità con le proposte e con le idee. Finora, invece, la nuova idea di città che ha Mennitti mi sembra molto vaga. Basta con incontri-convegno, il sindaco dovrebbe ascoltare gli esperti ma anche i comitati, i sindacati. Un coinvolgimento vero, per una città che è di tutti. E poi, un'ultima considerazione, soprattutto in questo periodo di discussione per la nomina del nuovo presidente dell'Authority: se è vero che il porto costituisce una risorsa per questa città, occorre che – magari anche nel medio termine – si faccia in modo che la centrale di Brindisi Nord venga spostata da una posizione che è invece fondamentale per lo sviluppo portuale”.

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