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Il litorale Nord pian piano rinasce

BRINDISI – Stando alle linee guida imposte dalla Regione quasi tutti gli stabilimenti balneari di Brindisi dovrebbero essere chiusi e abbattuti: se ne salverebbero solo due, i più moderni, gli unici che sono stati realizzati esclusivamente con strutture in legno. Tutti gli altri dovrebbero eliminare il cemento e "rinaturalizzare le aree”.

BRINDISI – Stando alle linee guida imposte dalla Regione quasi tutti gli stabilimenti balneari di Brindisi dovrebbero essere chiusi e abbattuti: se ne salverebbero solo due, i più moderni, gli unici che sono stati realizzati esclusivamente con strutture in legno, e cioè Buba Beach e Guna. Tutti gli altri dovrebbero eliminare il cemento e "rinaturalizzare le aree”.

Si tratta di una missione quasi impossibile, e infatti tra i gestori dei lidi inizia a crescere l'apprensione.Bisognerà capire in che modo l'amministrazione comunale recepirà queste linee guida e se saranno concessi agli imprenditori dei tempi lunghi per ricostruire gli stabilimenti.

Per la fine del 2013 saranno ultimato anche l'intervento di bonifica in corso a Punta Penne e Punta del Serrone: l'azienda a cui sono stati affidati i lavori ha già ripulito quasi tutta l'area interessata e il materiale di risulta è già stato sistemato nei sacchi che saranno presto asportati dal sito. Luperti ha però chiesto alla Regione un altro finanziamento di circa 600 mila euro per poter ripulire l'intero litorale da Materdomini a Punta Penne.

Entro la prossima estate l'assessore vorrebbe bonificare anche la ex spiaggia della Marina Militare, la prima che si incontra arrivando dal rione Casale. L'intenzione è quella di farne una spiaggia libera: i tecnici comunali stanno già quantificando la somma necessaria per mettere in sicurezza l'intera area. Allo studio ci sono anche la possibilità di realizzare lungo la litoranea una pista ciclabile, percorsi che conducano al mare e altri due stabilimenti.

 

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