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“Via chi fa ombra se vogliamo ritrovare la luce dopo la disfatta”

L’intervento di Fabio Leoci: “Basta con il riciclo dei nomi l’audacia delle vecchie glorie, scenario ridicolo e iracondo”

Le cronache degli ultimi anni indicano il binomio Brindisi & politica sinonimo di incompetenza e pressapochismo. Quando i cittadini vedono la gran parte dei volti delle persone che affollano il panorama politico della città, in virtù di queste notizie, ciò che dicono e/o che viene in mente ex abrupto (di colpo), è pensare che quelle persone sono le stesse che non han lasciato nulla di utile per la comunità, pur avendone gestito i beni e non solo per quella utilità cittadina intesa in senso stretto, ma di qualsiasi modello comunitario.

fabio leoci-4Molte di queste persone che ancora affollano il panorama politico locale,  c'erano prima, durante e dopo tutti gli scandali ed i fatti menzionati nelle cronache. Eppur oggi, nonostante alcun cambiamento positivo apportato alla città, li ritroviamo risorti come se non fossero stati gli attori principali di questa enorme disfatta. In odor di elezioni, tra il riciclo degli stessi nomi e l'audacia delle vecchie glorie che oggi credono di essere esenti da responsabilità, lo scenario appare iracondo per un verso, e ridicolo nella sostanza per l'altro.

Ma se da un lato esiste questa amara realtà, dall’altro esistono degli ottimi cittadini, prodighi, onesti, intellettualmente preparati e soprattutto capaci. Te ne accorgi, ad esempio, quando osservi la tua città in quei momenti in cui piuttosto che la politica, va in scena qualcosa di organizzato, pensato ed eseguito dai cittadini che magari sono spinti da passioni lontane da quel tipo di interessi (politici, economici, di potere, di classe). E così, ti capita di osservare tanta gente proveniente dalla provincia e da tutta la Regione, ma anche da gran parte dell'Italia e finanche dall'estero, che affolla il lungomare, unitamente a parenti, auto, strani bagagli e anche animali. Ti accorgi che l'aria che si respira è diversa, è più multiculturale e che, queste persone, pur così vicine ma tanto lontane, sono tutte entusiaste di fronte al bellissimo paesaggio come fosse una cartolina.

Taranto, Bari e Lecce sono quelli che più facilmente si riconoscono nel linguaggio e portano in città sia l'allegria di una festa che l'esultanza di un posto che nessuno di loro dispone (vi fate la guerra dei porti, il nostro è davvero bello ed unico). Questi sono i momenti in cui ci si sente contenti ed orgogliosi, anche perché ci si accorge della presenza di ospiti stranieri che si godono momenti di relax nelle proprie barche cullati vuoi dal moto del mare, vuoi dalla vista attenta della madonnina sul monumento al Marinaio d'Italia.

Bello, sublime freschezza di inizio estate, con centinaia di barche a vela ormeggiate una affianco all'altra e festanti turisti che si aggirano negli stand culinari ed enologici con la bandiera di provenienza del territorio cui sono legati. Ad un certo punto, dal Pigonati, compare una enorme nave bianca che sembra voglia schiacciare tutte le barche a vela adiacenti la banchina del lungomare; e sulla enorme murata di questa colossale nave, centinaia e centinaia di persone guardano sbigottite un affresco della città colorato e frizzante come probabilmente non hanno mai visto. Mio figlio è lì accanto a me che mi stringe la mano, rapito dallo spettacolo che gli si è aperto davanti agli occhi.

Ecco, a Brindisi c'è gente che se si mette, sa fare le cose, e quando qualcuno sa fare qualcosa, nel momento in cui la fa dentro una cornice naturale di bellezza, ha compiuto un'opera d'arte di inestimabile valore. Questo è lo scorcio della Brindisi che si vuol vedere, non già le notizie locali di squallide vicende di corruzione innaffiate dai tipici reati di gente avvezza ad una vita priva di valori.

Che siano gli imbrogli di coloro che si sono sempre vantati di essere la “brindisi-bene” e che invece sono indagati o arrestati, o che sia qualche sterile e falsa questione di cui presunti politicanti da facebook vorrebbero farsi portatori (di qualsiasi provenienza), l'unica cosa vera, da brindisino, che ti viene in mente quando li osservi, è: mi cadono le braccia!

Ecco perché molto spesso, quelle persone capaci ed oneste, sono assai ritrose a mettersi in gioco in un contesto politico così tanto inquinato e rifiutano sistematicamente ogni coinvolgimento.

Un vero peccato, per una città così bella e naturalmente dotata.

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