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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Bucchi, la maledizione del 'quarto quarto'

BRINDISI - La previsione della vigilia era sicuramente che l’Enel Brindisi avrebbe dovuto pagare una “cara - bolletta” in casa di “Chebolletta Cantù”, una delle squadre più titolate della storia del basket nazionale e fra le formazioni più accreditate per la corsa allo scudetto in questo campionato. Ma alla fine “Chebolletta” ha pagato l’Enel? Un regalo di due punti elargiti con grande generosità a conclusione di una partita giocata da protagonista per oltre 30 minuti con il vantaggio acquisito fino a +15 punti (54-39 nella terza parte della gara) che stava concretizzando in successo la speranza di un risultato clamoroso ed inatteso.

BRINDISI - La previsione della vigilia era sicuramente che l’Enel Brindisi avrebbe dovuto pagare una “cara - bolletta” in casa di “Chebolletta Cantù”, una delle squadre più titolate  della storia del basket nazionale e fra le formazioni più accreditate per la corsa allo scudetto in questo campionato. Ma alla fine “Chebolletta” ha pagato l’Enel? Un regalo di due punti elargiti con grande generosità a conclusione di una partita giocata da protagonista per oltre 30 minuti con il vantaggio acquisito fino a +15 punti (54-39 nella terza parte della gara) che stava concretizzando in successo la speranza di un risultato clamoroso ed inatteso.

La certezza che Cantù sarebbe rientrata in partita avrebbe dovuto ben consigliare coach Buchi ad una gestione più razionale di un vantaggio così consistente e cercare di limitare il clamoroso ritorno. Passare da +15 a -9 è stato come cancellare circa 30 minuti giocati da grande squadra e regalare a Cantù la possibilità di vincere la partita in poco meno di 10 minuti finali condotti con molta esperienza e tanta determinazione dalle seconde linee di lusso canturine.

Poi la …. “maledizione del “quarto/quarto”, ultimo tempo di gara in cui ormai di consueto l’Enel Brindisi spegne le speranze di vittoria, brucia le sue energie e tutto ciò che ha costruito in tre tempi, e che coach Bucchi dovrebbe prendere seriamente in considerazione per capirne i motivi e risolvere il problema, magari d’intesa con il preparatore atletico. Resta la consolazione e la soddisfazione di aver disputato una grande  partita e soprattutto la colpevolezza che questa squadra può ancora migliorare, regalare grosse soddisfazioni a società e tifosi e  rispettare il programma minimo di  permanenza in serie A.

Ma Cantù ha anche detto che Enel Brindisi non è solo Jonathan  Gibson e che la squadra ha un nuovo leader che risponde al nome di Scottie Reynolds (33 punti realizzati in 37 minuti di gioco caratterizzati da una presenza costante in ogni azione portati avanti  con autorevolezza ed abilità,imprendibile per gli avversari). Solo la mancanza di lucidità dovuta ai 37 minuti di gioco condotti a gran ritmo possono aver determinato la clamorosa decisione di andare a canestro sul punteggio di 80-77 per Cantù e sbagliare il tiro da sotto che avrebbe concesso due punti comunque inutili ai fini del risultato, e commettere fallo su Tabu, quando c’era ancora il tempo necessario per girare palla e cercare il tiro da tre punti.

Ora inizia il vero campionato dell’Enel Brindisi con tre partite casalinghe contro Venezia, Pesaro e Montegranaro in casa intervallate dalla trasferta di Sassari sul campo della  capolista –rivelazione. Per questo motivo coach Bucchi  ha da lavorare intensamente per risolvere l’equivoco - Gibson prima che diventi un vero è proprio caso. Si ha l‘impressione che Gibson stia entrando in confusione mentale  e che non sappia più lui stesso riconoscersi se è un play o una guardia,mentre è un vero spreco se anche a Cantù resta in panchina per 14 lunghi minuti. L’esperimento Gibson - play, che va avanti a fatica da tre mesi, inoltre, può riservare clamorose sorprese perché se dovesse fallire allora il giocatore troverà il ruolo di guardia saldamente occupato da un formidabile Reynolds, con la squadra che avrebbe nel suo roster due straordinari giocatori a  contendersi lo stesso ruolo e con il solo Fultz come play di ruolo effettivo.

A meno che coach Bucchi non intende scegliere definitivamente di alternare i due giocatori nei due ruoli. E’ un problema anche Jeff Viggiano che ha fallito ancora a Cantù chiudendo con -5 di valutazione complessiva e con uno “scout” da zero periodico in ogni casella. Fa bene coach Bucchi ad insistere nel recuperare il giocatore che potrebbe tornare utile e determinante per la squadra. Di certo Viggiano non può essere quello visto in questo inizio di campionato con la maglia dell’Enel, altrimenti ci sarebbe veramente da dubitare sule capacità di  un super-coach come Simone Pianigiani che lo ha scelto e  voluto in Nazionale.

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