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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Happy Casa capitola a Verona: squadra ancora in costruzione, a partire dalla difesa

Al “pronti via” la squadra di coach Vitucci è partita con successo, trascinata da Junior Etou che ha realizzato 5 punti consecutivi, sostenuto dalle prestazioni di Perkins e Burnell

Le attenuanti che Happy Casa può accampare per una sconfitta, sia pure di misura maturata dopo un tempo supplementare (100-97), possono essere moltissime, a cominciare dalle difficoltà che una squadra completamente rinnovata abitualmente incontra, ma non sono tali da giustificare un crollo difensivo da 51 punti in 20 minuti, contro una formazione come Tezenis Verona, al debutto in serie A/1 dopo 10 anni di assenza. Erano prevedibili le difficoltà che Happy Casa avrebbe incontrato schierando in campo un roster completamente rinnovato nei punti-chiave della formazione, dopo appena due mesi di preparazione e di conoscenza fra il coach ed i giocatori, alcuni dei quali alla prima esperienza con il massimo campionato italiano, ma un crollo iniziale di tale portata non era ipotizzabili contro una Tezenis Verona che non è certo fra le favorite del campionato.

Difesa: un tempo da crack 

Al “pronti via” la squadra di coach Vitucci è partita con successo, trascinata da Junior Etou che ha realizzato 5 punti consecutivi, sostenuto dalle prestazioni di Perkins e Burnell, ed ha stabilito un vantaggio parziale di 9 a 2 lasciando prevedere una favorevole giornata di basket per Happy Casa. E invece da quel momento in poi la squadra ha patito un parziale di 12 a 0, preludio ad un crollo verticale della difesa abbattuta da Anderson, Selden, Cappelletti e Holman, che sembravano una generazione di fenomeni al cospetto di una difesa impotente, che spesso concedeva agli avversari spazi enormi per il tiro da 3 punti. Un andamento passivo che è durato 20 minuti durante i quali la squadra avrebbe dovuto essere fermata ai box per un provvidenziale ed utile “time out” che però non è mai arrivato, per serrare le file della difesa, chiudere gli spazi agli avversari e smorzarne l’inerzia. (In basso, Etou)

Etou in azione-2

La dannazione della rimessa

Passano i campionati, cambiano le squadre, si sostituiscono i giocatori ma resta la “maledizione della rimessa” che anche nei campionati precedenti spesso ha determinato una svolta negativa nelle partite di Happy Casa provocando sconfitte a volte immeritate. E così anche a Verona, ancora una volta, giusto per non smentirsi, la squadra è uscita dal time out per una rimessa, quando mancavano 17 secondi alla fine della gara con il punteggio fermo sulla parità (89-89), ma la palla che Burnell avrebbe dovuto indirizzare a Perkins è stata facilmente intercettata da Smith, costringendo il pivot brindisino ad un plateale fallo antisportivo, concedendo due tiri liberi poi sbagliati da Anderson, rinviando all’over time il destino dell’incontro. Il time out successivo di coach Ramagli, per cercare di utilizzare al meglio gli ultimi 15 secondi della partita, poi, è stato inutile perché sulla rimessa praticata da Cappelletti, Anderson ha sbagliato l’ultimo tiro. (In basso, Bowman)

Bowman 2-3

La rimonta fallita all’ultimo secondo

Solo nel finale del terzo quarto Happy Casa ha mostrato chiari sintomi di ripresa e con un parziale di 12 a 0 ha riaperto temporaneamente la partita (68-67) ma poi non sono bastati i sei uomini in doppia cifra (Burnell, Etou, Bowman, Mascolo, Perkins e Reed) perché la rincorsa al risultato è stata vanificata proprio all’ultimo secondo del tempo supplementare. Wayne Selden, pur dopo aver dimostrato straordinarie capacità nel tiro da 3 punti, è stato lasciato incredibilmente solo, sia pure distante 9 metri dal canestro, ed ha avuto il tempo di piazzare con tutta clama il tiro vincente che avrebbe fissato il punteggio finale su 100 a 97 e chiudere la partita con una inaspettata ma meritata vittoria della squadra di coach Ramagli.   

Rifondazione biancazzurra

Di certo coach Vitucci avrà il suo gran da fare in palestra per ricostruire la squadra dalle basi, sui principi che la sua filosofia di basket dovrà imporre, a partire da Ky Bowman, il giocatore attorno a cui dovrebbe ruotare l’intera formazione. Il giocatore ex Nba finora è venuto meno alle attese ed è apparso ancora alla ricerca della migliore condizione fisica ed atletica ed allo studio del basket che si pratica in Italia, di gran lunga diverso da quello americano. L’acquisizione del suo miglior rendimento per le eccellenti doti tecniche di cui dispone, sarà determinante per il futuro della squadra ed intanto coach Vitucci lo alterna con Bruno Mascolo, spesso affidandogli il ruolo di guardia, come a Verona. Bisognerà poi capire quale ruolo avrà Marquise Reed che in squadra alterna giocate prestigiose a momenti di pausa, e se su di lui potrà farsi affidamento a tempo pieno come tiratore specializzato. Sotto canestro coach Vitucci dovrà poi pretendere di più da Nick Perkins, Junior Etou e soprattutto dalla collaudata esperienza di Jason Burnell, in attesa della piena maturazione di Andrea Mezzanotte, perché non bastano i 38 rimbalzi conquistati a Verona ma c’è bisogno di una più attenta, determinata e compatta difesa di squadra.

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