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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Il campo scuola "Montanile" sprofonda nel degrado. Convenzione al palo

"Spogliatoi igienicamente non adeguati; infermeria non attrezzata; cordoli mobili e targhette da ripristinare in alcuni tratti". Si potrebbe andare oltre. Ma già queste poche segnalazioni estrapolate dalla relazione di una commissione di verifica istituita lo scorso ottobre, rendono l'idea dello stato di degrado in cui versa il "Campo scuola Montanile" di contrada Masseriola

BRINDISI – “Spogliatoi igienicamente non adeguati; infermeria non attrezzata; cordoli mobili e targhette da ripristinare in alcuni tratti”. Si potrebbe andare oltre. Ma già queste poche segnalazioni estrapolate dalla relazione di una commissione di verifica istituita lo scorso ottobre, rendono l’idea dello stato di degrado in cui versa il “Campo scuola Montanile” di contrada Masseriola: l’unico impianto d’atletica leggera di Brindisi. Negli ultimi mesi, la struttura ha ripreso a ospitare delle gare solo grazie all’intraprendenza del presidente provinciale della Fidal, Michele Cuoco, e all’impegno di tecnici e dirigenti della società Folgore.

Per anni, l’impianto è rimasto inutilizzato, sprofondando in una spirale di degrado e abbandono. Gli interventi di restyling eseguiti tre anni fa dal comune di Brindisi, proprietario della struttura, di fatto non hanno risolto i numerosi problemi che continuano ad affliggere il campo scuola, un tempo fiore all’occhiello dello sport pugliese. La pista ha conosciuto il suo momento di massimo splendore nel 1984, quando per due volte (il 3 e il 14 ottobre) venne solcata da Pietro Mennea nei 200 metri. Il lento declino iniziato negli anni novanta ha raggiunto il suo apice nell’ultimo decennio.

Impietosa, come accennato, è la relazione sullo stato dell’impianto prodotta nell’ottobre 2013 (da allora pare che nulla sia cambiato) da una commissione composta da funzionari del comune, da un consigliere e da un fiduciario tecnico della Fidal, dal direttore tecnico Gaetano Lapomarda, e dal coordinatore di educazione Motoria – fisica - sportiva del comitato olimpico provinciale di Brindisi.

Numerosi i problemi riscontrati: spogliatoi giudici e allenatori (e servizi annessi) igienicamente non adeguati ed occupati da attrezzatura privata; segreteria non attrezzata (nessuna linea telefonica esterna ed interna, macchinari rotti o mancanti); magazzino deposito attrezzi 1  e 2 in disordine; impianto illuminazione artificiale non conforme alle norme vigenti; impianto diffusione audio inesistente; assi di battuta salti in estensione da ripristinare; gabbia disco e martello in buono stato ma non conforme alle norme vigenti; cassette imbucata asta non verificabili causa acqua piovana non rimossa.

Il campo scuola Montanile

Per quanto riguarda lo stato dell’attrezzatura, poi: aste per salto con l’asta non conformi alle norme vigenti; gli ostacoli regolabili sono 17 su 65 necessari; diversi altri ostacoli non utilizzabili causa danneggiamento o non omologazione; materasso asta in pessime condizioni; ritti asta in pessime condizioni; sedie e panche insufficienti; bilancia presa attrezzi non a norma; mancano le palette per i giudici di marcia, il megafono, la scaletta per cronometristi, il poggio e la pistola dello starter.

Se non fosse per l’abnegazione con cui il direttore tecnico dell’impianto, il dirigente della Folgore, Gaetano Lapomarda, in collaborazione con la Fidal, cerca di tenere in ordine strutture e attrezzature, la situazione avrebbe imboccato una brutta deriva. Questo anche alla luce del mancato rinnovo della convenzione fra Coni, Comune e Miur (ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca) scaduta alla fine dell’ottobre del 2013, nonostante la proposta di gestione del campo scuola formalizzata dalla Fidal.

In un atto firmato dal presidente Michele Cuoco, in effetti, l’ente federale dava la propria disponibilità ad assumere le redini della struttura, amministrando  e custodendo le attrezzature e le dotazioni mobili dell’impianto, stabilendo convenzioni e condizioni di utilizzo dell’impianto con tutti i soggetti pubblici e privati interessati e fissando gli orati di apertura e chiusura.  Il comune, invece, sempre sulla base della proposta formulata da Fidal, avrebbe dovuto sostenere le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria e si sarebbe dovuto fare carico del ripristino della funzionalità di tutti gli immobili, dell’implementazione delle infrastrutture, della ridotazione di tutte le attrezzature necessarie e del servizio di guardiania 24 ore su 24.

Ma tale proposta è caduta nel vuoto. Nessuna risposta da Comune, Coni e Miur. Rincuora quanto meno il fatto che il campo scuola sia tornato in vita. Tant’è che proprio sabato pomeriggio, al suo interno, si è svolta una gara regionale. Se solo le istituzioni facessero la loro parte e non abbandonassero federazione e società al proprio destino, questo gioiellino potrebbe tornare a splendere come ai tempi di Mennea. (Le foto sono di Gianni Di Campi)

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