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La maledizione del tie-break: la Cedat 85 cede al Pontecagnano

S.VITO DEI NORMANNI - La maledizione del tie-break colpisce ancora. Come era prevedibile, il “derby del Sud” non ha lesinato emozioni ai tifosi del Pala Macchitella. Quella cui hanno assistito è stata un’autentica battaglia tra due formazioni che hanno dato vita ad un incontro combattuto ma anche farcito di diversi errori (entrambe sentivano il peso della posta in palio). E’ finita al quinto set, con il successo del Pontecagnano, proprio come all’andata.

S.VITO DEI NORMANNI - La maledizione del tie-break colpisce ancora. Come era prevedibile, il “derby del Sud” non ha lesinato emozioni ai tifosi del Pala Macchitella. Quella cui hanno assistito è stata un’autentica battaglia tra due formazioni che hanno dato vita ad un incontro combattuto ma anche farcito di diversi errori (entrambe sentivano il peso della posta in palio). E’ finita al quinto set, con il successo del Pontecagnano, proprio come all’andata.

Il Pontecagnano è partito bene, tanto da aggiudicarsi in rimonta il primo set, ma ha dovuto fare i conti con la veemente reazione delle sanvitesi che, sostenute dal pubblico di casa, hanno ribaltato immediatamente il punteggio (2-1). Le biancazzurre non hanno avuto, però, né la forza né la lucidità per continuare sulla strada intrapresa e si son fatte raggiungere dalle indomite avversarie (2-2).

Copione rispettato perfettamente anche nella quinta frazione di gioco: iniziale vantaggio della Cedat (4-2), poderosa rimonta delle campane (4-8), tentativo sanvitese di riequilibrare (11-12) e decisivo allungo delle ospiti, trascinate da una Nagy in grande spolvero (30 punti personali).

Infatti, la sfida nella sfida, quella tra l’ungherese del Pontecagnano e l’australiana del San Vito, Rachel Rourke (rispettivamente, prima e terza nella classifica delle top player) è stata vinta dall’ospite che ha approfittato della serata di non particolare grazia della biancazzurra. Nella Cedat, da segnalare la buona prova di Zamora Gil (19 volte a segno, con 3 aces e 5 muri) e delle due centrali, Alessia Travaglini e Germana Fanelli.

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