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Happy Casa: responsabilità di gruppo per la "vacanza in Sardegna"

Nulla lasciava prevedere un crollo come quello verificatosi domenica al PalaSerradimigni. Squadra passiva fin dall'inizio

BRINDISI - E’ stato un impietoso tiro al bersaglio senza ostacoli, per la gioia della Dinamo Sassari che si è divertita a prendere a pallate l’Happy Casa Brindisi in edizione “vacanze in Sardegna”, chiudendo la partita in poco più di un quarto di gioco con quel devastante 30 a 9! Non sono tanto le spietate cifre delle prestazioni dei singoli giocatori e le valutazioni finali tutte chiuse con il segno meno, a spiegare quanto inconsistente sia stata la squadra di coach Dell’Agnello, ma è stata determinante soprattutto l’indefinibile condotta di gara e l’atteggiamento passivo, fin dall’entrata  in campo e  per tutta la partita, al limite della ingiustificata rassegnazione.

Un crollo inaspettato

Le vittorie ottenute contro Avellino e Bologna, l’incoraggiante posizione di classifica con le altre formazioni a portata di mano a soli due punti di distacco dal fondo classifica, avevano fatto intravedere buone possibilità di ripresa della squadra ed in ogni caso nulla lasciava prevedere uno scoraggiante crollo, come quello verificatori al PalaSerradimigni di Sassari. Il passivo di 24 punti (90-66), inoltre,  è stato anche  limitato dalle esigenze di Sassari  che già a metà gara, ha ben consigliato  coach  Federico Pasquini di  rallentare il ritmo della sua squadra e schierare tutte le seconde linee in uscita dalla panchina, utilizzando la partita contro Happy Casa Brindisi in una sorta di allenamento, per meglio affrontare i prossimi e gravosi impegni di Champions League e di campionato in programma entro la fine di questo mese di dicembre.

E’ stato così che, grazie all’atteggiamento appagato della Dinamo Sassari, l’Happy Casa Brindisi è riuscita a limitare  i danni negli altri parziali, chiusi su 13-11 ,24-18 e addirittura in vantaggio 23-28 il quarto finale, pur continuando a giocare con estrema disinvoltura in difesa ed incapace di una positiva reazione per rimettere in discussione il risultato.

Gli errori di Dell'Agnello

Coach Dell’Agnello ha avuto ragione ad addossare a tutti la responsabilità della desolante prestazione di Sassari, a cominciare dalle proprie colpe. Dell’Agnello, che pure così bene aveva preparato e condotto la partita contro Bologna, questa volta, ha decisamente fallito nel predisporre un progetto partita adeguato contro Sassari, presentando in campo una squadra che fin dalle prime battute iniziali è parsa deconcentrata e svuotata di energie, che ha subìto passivamente il gioco brillante degli avversari, messi di fronte ad una difesa molto allegra e distratta e ad un attacco che ha trovato il primo canestro con Mesicek dopo 4 minuti di gioco.

Non è stata una felice intuizione quella coach Dell’Agnello, poi, di schierare inizialmente Danielle Donzelli  perché, notoriamente, il giocatore è reduce da una lunga serie di infortuni e non poteva avere nelle gambe il ritmo partita necessario per disputare una gara importante, soprattutto in trasferta, su un campo difficile e contro una formazione avversaria in netta fase di crescita. Non era la partita di Sassari, infatti, quella ideale per iniziare il vero e tanto atteso recupero di Donzelli, tant’è che poi coach Dell’Agnello ha limitato a soli 9 minuti complessivi la partecipazione del giocatore alla gara.

E non può nemmeno considerarsi una scelta azzeccata ed illuminata,quella di schierare Obinna Oleka ad un minuto dalla fine del primo quarto e soprattutto tenerlo in campo per ben 16 minuti  complessivi nel corso di tutta la partita, quando sono ormai ben noti i limiti tecnici del giocatore statunitense. Ed in quel richiamo di coach Dell’Agnello alla responsabilità di gruppo per la cocente sconfitta non può essere esclusa neppure la colpa di chi ha voluto l’ingaggio di Donta Smith.

Dubbi sull'ingaggio di Donta Smith

Non è in discussione il valore del giocatore, le sue doti tecniche e fisiche, ma resta il dubbio concreto che il suo ingaggio si stato una vera e propria leggerezza, pur considerando le difficoltà che il mercato presenta in questo periodo e le esigenze di bilancio della società da tenere sempre in debito conto. Dopo l’abbandono di Brian Randle, infatti, la squadra avrebbe avuto bisogno di un giocatore pronto almeno sul piano atletico e fisico, da inserire subito in squadra, in grado di dare un contributo immediato e  consistente e potenziare il quintetto di coach Dell’Agnello,  ma  Donta Smith è giunto a Brindisi dopo essere rimasto fermo dallo scorso mese di giugno  ed a Sassari, naturalmente, ha potuto dare ben poco in quei 16 minuti in cui è rimasto in campo, in base alla sua limitata preparazione ed alla capacità di sostenere il giusto ritmo partita di un campionato difficile come richiede la serie A italiana.

Ora coach Dell’Agnello è chiamato a riprendere la fase di miglioramento che si era vista prima della sosta di campionato contro Avellino e Bologna, richiamando al massimo impegno i suoi giocatori, in attesa del prossimo turno di campionato che vedrà in campo al PalaPentassuglia la formazione di  Trento, battuta lo scorso turno di misura a Capo d’Orlando (82-80) e a due soli punti avanti in classifica. Una occasione irripetibile per rimettersi in corsa e guadagnare punti decisivi per staccarsi dall’ultimo posto in classifica.

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