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Serie D, si perfeziona l'iscrizione

BRINDISI – L’iscrizione al campionato nazionale di serie D per la Ssd Calcio “Città di Brindisi” del presidente Roberto Quarta, è cosa quasi fatta. Il perfezionamento avverrà domani intorno a mezzogiorno nella capitale dove sarà presente anche il vice sindaco Mauro D’Attis che accompagnerà Quarta negli uffici della Figc e della Lega Nazionale Dilettanti, dove depositeranno la documentazione integrativa ai fini dell’ammissione della Ssd “Città di Brindisi” al campionato 2011-2012 di serie D.

BRINDISI – L’iscrizione al campionato nazionale di serie D per la Ssd Calcio “Città di Brindisi” del presidente Roberto Quarta, è cosa quasi fatta. Il perfezionamento avverrà domani intorno a mezzogiorno nella capitale dove sarà presente anche il vice sindaco Mauro D’Attis che accompagnerà Quarta negli uffici della Figc e della Lega Nazionale Dilettanti, dove depositeranno la documentazione integrativa ai fini dell’ammissione della Ssd “Città di Brindisi” al campionato 2011-2012 di serie D.

Alla Fgci consegneranno un assegno integrativo di circa 200 mila euro parte dei 300 mila euro a fondo perduto previsti per le ammissioni di città, sedi di società storiche nel mondo del calcio, mentre alla Lega Nazionale dilettanti sarà trasferito una assegno di 49 mila euro per l’iscrizione al campionato.

“Si tratta dell’ultimo passaggio – afferma il vice sindaco D’Attis – per perfezionare l’iscrizione alla prossima stagione agonistica della neo-nata società brindisina presieduta da Quarta, importante tappa che suscita non poca emozione, tanto più perché si tratta di un risultato che abbiamo fortemente voluto ed ottenuto tutti insieme”.

Il lavoro per sgomberare le macerie lasciato alle spalle dalla gestione calcistica della precedente stagione è serio. E finalmente c’è un gruppo brindisino che sembra aver trovato il bandolo di una matassa particolarmente intricata. Il difficile compito affidato a Roberto Quarta, dopo i tempi bui e il baratro cui i colori della massima società di calcio della città capoluogo sembravano essere inevitabilmente consegnati, dovrebbe far riflettere in molti.

Finalmente c’è qualcuno che rispetta tempi e scadenze, qualcuno che si assume la responsabilità di un blasone per troppo tempo mortificato, qualcuno che a pallone ha saputo giocare sin da ragazzino. Tra i suoi idoli c’era Roberto (sarà un caso?) Bettega, bandiera della Juventus che non ha bisogno di presentazioni.

Tifosi per primi che con le loro manifestazioni non hanno fatto mai mancare l’entusiasmo e la preoccupazione per la scomparsa di questo sport, tradizione autentica dei brindisini, dovrebbero per lo meno cercare di non pretendere la classica luna nel pozzo aspettandosi una squadra che aspiri alla serie A.

Difendere la città dal fango del calcio scommesse, rimettere in piedi una società rasa al suolo dalla gestione Pupino-Galigani, non è impresa che può essere affrontata in una sola stagione. L’assetto societario, non essendo sopravvenuti ulteriori soci - ma pare che il lavoro con le sponsorizzazioni sia niente male – resta immutato. Chi si aspetta una squadra da serie A certamente non ha capito nulla, ma chi conosce la storia di quel ragazzino che si spaccava la schiena sul piazzale di Santa Teresa, sullo spiazzo della ex Nafta e poi ha affondato i tacchetti delle sue scarpe anche nel Fanuzzi, sa che non si tratterà di una gestione fatta alle spalle dei tifosi e della città.

C’è qualcuno che ha lavorato quest’estate, mentre la città andava a mare. C’è gioia per essere riusciti a strappare per capelli ad una fine indecorosa uno dei simboli più importanti del capoluogo messapico. Roberto Quarta è incontenibile: “Sono contento come quando giocavamo felici a calcio su piazza Santa Teresa, come quando ero ragazzino. Il primo passo è fatto, ora ce ne sarà di strada da fare, ma abbamo le gambe forti”.

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